di Redazione
11 luglio 2015
PESARO – Il naufragio d’amore sarà al centro dell’ultima giornata di Popsophia, domenica 12 luglio alla Rocca Costanza di Pesaro, con tanti filosofi ad affrontare il tema, a partire da Michela Marzano che insegna etica all’Université Paris Descartes ed è diventata una protagonista del dibattito pubblico italiano a suon di successi editoriali. Alle ore 18.30, introdotta dal filosofo Umberto Curi, la Marzano affronterà nella sua “Lectio Pop” quella tempesta intima e al tempo stesso universale che squaderna l’essere umano minando sia le sue sicurezza che le sue fragilità. Le note del pianista Tommaso Baldassarri del Conservatorio Rossini di Pesaro apriranno l’appuntamento con la quiete marina della Sonata-Fantasia n.2 di Alexander Skrjabin, con introduzione di Giulio Giorello.
“Io vivò (senza te) o dei naufragio sentimentale” è invece il tema delle ore 21.30 per la rassegna PHILOSHOW, un dialogo impossibile tra il notissimo sociologo e psichiatra Paolo Crepet e la coppia cantautorale italiana che meglio ha saputo narrare il naufragio sentimentale, personale e universale: Battisti-Mogol. Un viaggio filosofico-musicale, nel sorriso e nel pianto, tra le tempeste amorose che accompagnano l’esistenza, in bilico tra disperazione e speranza di un nuovo inizio. A introdurre lo spettacolo, curato dall’ensemble musicale Popsound, sarà un altro grande nome della cultura italiana, Massimo Donà, che parlerà di “Erotica-mente”.
IL VIAGGIO DI GALIMBERTI NELL’ANIMA DI LALLA ROMANO
Nei sotterranei della Rocca, fin dalle ore 17 si susseguiranno mostre, letture, proiezioni, concerti e performance, a partire da “C’era una (s)volta”, viaggio negli aspetti sommersi e spesso rimossi delle favole: gli studenti del liceo delle Scienze Umane “Mamiani” di Pesaro rileggeranno, con gli strumenti del pensiero psicanalitico, la storia di “Cappuccetto Rosso”, soffermandosi sulla sensualità (in boccio), a cura di Silvia Caldari e Marcello Montini. Alle 18.30 il dibattito “Allegria dell’immaginazione” sulle novità della pratica della FILOSOFIA COI BAMBINI (con Carlo Maria Cirino, Vincenzo Fano e Marcella Tinazzi), mentre alle 19 FOTOCOLLAGE, a cura di Macula, ha in programma il laboratorio “Oltre il naufragio”. Alle 19.30 la rassegna DERIVE E APPRODI vedrà gli studenti dell’ITA “Cecchi” di Pesaro interpretare il testo teatrale “In alto mare” di S.Mrozec, a cura di Francesco Corlianò. Per “Onda su onda”, alle ore 20 ci si potrà cullare “Sulle onde del jazz” con la Marconi Jazz Band, a cura di Maria Teresa Tecchi, mentre alla stessa ora è in programma il vernissage della mostra fotografica “Nei mari estremi”, omaggio alla scrittrice Lalla Romano attraverso le polaroid del celebre Istant Artist Maurizio Galimberti e le emozioni di un incontro che ha toccato profondamente il fotografo, capace di trasmetterci in pochi scatti l’anima della scrittrice, i dolorosi naufragi ed i malinconici approdi. Alle 21.30, per SURVIVORS, il filosofo Davide Grossi sarà alle prese con la prima puntata di quello che è diventato un vero e proprio topos del naufragio contemporaneo, “Lost”, con l’intervento di Enrico Ghezzi, ospite già lo scorso anno della rassegna, mentre alle 22 il NAUFRAGIO CON LO SPETTATORE si farà virtuale con “N@vigare”: Maurizio Ferraris, in dialogo con il giornalista Armando Massarenti, delineerà le possibili rotte dell’essere umano alle prese con le istanze di un mondo virtuale dagli effetti sempre più reali.
ABISSI E CAREZZE: LA FILOSOFIA DI GREY’S ANATOMY
Per PHILOFICTION, alle 22.30 sarà di scena “Abissi e carezze: la filosofia di Grey’s Anatomy” (in memoria di Derek Shepherdi)”: Cesare Catà e Monia Andreani tracceranno la storia del naufragio sentimentale che ha fatto sognare per oltre dieci anni il pubblico di tutto il mondo, appuntamento irrinunciabile per gli appassionati della serie che ha rivoluzionato il genere del medical drama. Interessante anche TRIPLO SOGNO, la rassegna a cura di Fuori Caralogo, che alle ore 23 vedrà Filippo Belacchi soffermarsi su “Desolation Row” e il noir che si nasconde dietro al pop, con letture introdotte dallo psicoterapeuta Filippo Mondini. Con la rassegna “Île – de – France” (un’isola di filosofia francofona in collaborazione con la “Semaine de la Pop Philosophie” di Marsiglia e Bruxelles), il tema “Allegria di naufragi” si trasformerà, alle ore 23.30, in performance notturna con “La poetica dello striptease”: il filosofo Laurent de Sutter sfiderà il mondo della cultura affiancato dalla conturbante performance di una streapteaseuse, portando gli spettatori al limite tra lecito e illecito, arte e censura, corpo e filosofia. Ingresso libero a tutti gli appuntamenti.
Stimolato da Umberto Curi, il noto filosofo ha ripercorso varie teorie sul tema, a partire dall’ossimoro di Erasmo da Rotterdam “Naufragium feci, bene navigavi”
“Siamo tutti naviganti, e il naufragio ci aiuta a crescere”, dice a POPSOPHIA Remo Bodei
PESARO – Rispetto alla navigazione, che è la filosofia, il naufragio (amoroso, individuale, sociale, ecc.) non è un passaggio negativo ma un elemento necessario, poiché solo attraversando questa esperienza, che rappresenta di fatto il cambiamento, si può davvero crescere. E’ il pensiero di molti filosofi che, a partire dall’ossimoro latino tramandato da Erasmo da Rotterdam ed interpretato da Nietzsche e Schopenhauer, “Naufragium feci, bene navigavi” (“Quando ho fatto naufragio, allora ho ben navigato”) hanno fatto arrivare fino a noi le loro teorie. Proprio su questo aspetto si è concentrata a POPSOPHIA la “Lectio Pop” di Remo Bodei, uno dei massimi filosofi italiani e organizzatore del Festival della Filosofia di Modena, incalzato da un altro grande filosofo, Umberto Curi, da sempre attento al rapporto tra filosofia e contemporaneità.
“Questa idea del naufragio – ha detto Remo Bodei – ha nel mondo antico un punto chiave, il secondo libro del De Rerum Natura di Lucrezio, secondo il quale è consolatorio osservare da terra il naufragio di altri, non per il desiderio del male altrui ma perché ci fa sentire al sicuro. Una visione fortemente contrastata da Hegel secondo il quale guardare il naufragio degli altri sulla sponda dell’egoismo vuol dire sottrarsi alla dinamica della storia, che richiede di gettarsi nelle contraddizioni del mondo”. Come sottolineato dal filosofo Umberto Curi, quella del viaggio è una delle metafore ricorrenti per descrivere l’esperienza filosofica. “La tradizione del viaggio infinito, del naufragio felice, la ritroviamo in tutta la letteratura filosofica moderna, che incoraggia l’andare nella direzione di una ricerca”.
“Il distacco da qualsiasi terraferma – ha aggiunto Bodei – è ben presente in Pascal, che diceva ‘siete imbarcati’ per evidenziare che non c’è più terraferma e che ci troviamo su orbite libere. In effetti noi siamo continuamente in viaggio, l’esperienza umana è legata al viaggio della vita, anche la terra è in continuo movimento. Siamo tutti naviganti più o meno inconsapevoli, anche se stiamo sulla terraferma”.
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