8 agosto 2015
C’è chi va in ferie magari all’estero e, appena scesa la scaletta dell’aereo, si “selfia” (il neologismo è tutto nostro) con la faccia di Rain Man nei momenti più intensi e dopo un istante è già su Istagram con tanto di didascalia: “Arrivato in Nanimia! ”. Io do 10 a 1 che se il pilota, per scherzo, atterrasse a Fossombrone il selfista non se ne accorgerebbe neppure se non trovando curioso di vedere tante facce bianche. Ma è un’amara considerazione personale quella che riguarda gli esterofili. Vien fatto di domandare: mai stato a Firenze? E a Ischia? E ad Agrigento? Ok, come non detto, va bene tu vada a Kassala piuttosto che ad Antanarivo (Madagascar) ma non traducetela, quest’ultima, in dialetto. Porterebbe a pensare che non raggiungerete mai qualcuno che state inseguendo. Divagazioni. Dunque si diceva che è periodo di ferie e sul web si scatena la pazza voglia di far ingelosire amici e colleghi della serie: “Ahahah io sono dall’altra parte del mondo. Come va laggiù a Bagni Mariuccia?”. E giù una sfilza di panorami mozzafiato mentre il tapino cui è destinato il messaggio poco subliminale replica con uno scatto che immortala gli amici addentare una piadina. Beh, mentre nugoli di pesaresi stanno esplorando le pieguzze del pianeta, noi ci godiamo i nostri momenti di relax girovagando per il web alla ricerca dei post più curiosi rubati dal diario delle nostre conoscenze. Va per la maggiore l’aforisma che, a qualcuno che lo posta ricorda più il lavoro di un artigiano che una citazione. Ma lui non lo sa e piazza lì per mietere “like” a manetta. E arrivano. Più la frase è banale e più fioccano i “mi piace”. Esempio:
e tanto più è barocco il font e anticato lo sfondo meglio é. Gli aforismi su pietra fanno furore, per non parlare di quelli che risaltano sul sughero o addirittura sulla spugna. Saranno i sardi a farne un uso consapevole? Mah. Fermiamoci a questo aforisma specificando che il suo plurale non è aforisme – come abbiamo trovato scritto sul Diario di un illetterato – ma aforismi. Dunque analizziamone lo spessore: La grandezza di una persona…ecc…ecc Possiamo obiettare che una frase così si adatta da Paperino a Matteo Renzi, da Acacia Scarpetti a Belloni per rimanere nell’ambito politico pescarese? E palese, per certi aspetti catalanesca se qualcuno ricorda la mitica trasmissione Indietro Tutta e il non meno mitico compianto Catalano. Ma andiamo avanti con un’altra citazione diamantina che merita tutta la vostra attenzione perché maltrattare la lingua madre ci può stare ma in questo modo Alighieri non si rivolta nella tomba, ne esce indignato e va altrove:
Nelle ultime tre parole c’è (scritto così) tutto il senso della vita, meglio, tutta l’opulenza dell’ignoranza che si fonde alla capraggine ortografica in un’osmosi ideale. Abbiamo esagerato?Neanche un po’. In pieno terzo millennio si può leggere di tutto, persino “150 sfumature di grigio” ma non si può fare uno scivolone da scuola elementare ergendolo peraltro a una perla di saggezza.Poi ci sono i messaggi dissacranti e di poche parole. Sono tra i più amati perché racchiudono un contenuto esplicito, comprensibile davvero a tutti. Lo capirebbe anche Gasparri senza fatica.
E l’aforismamaniaco ogni giorno si affanna per trovare un’immagine che si sposi a una frase ad effetto, perché non si possa dire che la sua bacheca di FB è piatta come il seno della Parietti prima del ritocchino. Ma a noi non piace la moda confezionata. Noi amiamo lo stile di pregiata sartoria. Ecco allora che siamo andati a rubacchiare qua e là dei post nati dalla creatività dell’internauta professionista. Eccone uno. La foto è stata scattata in un quartiere periferico dell’entroterra:
Quello che ti rapisce sono le parole scritte col cuore, quelle di getto, non da gettare, almeno non subito, ma una sorta di compendio d’amore su un letto di sana imbecillità perché conditi con schizzi di tenerezza e di pseudosimpatia assieme, come questo ma non abbiamo avuto tempo e modo di misurare il totalizzatore dei “like”.
Eh? Non cadreste anche voi come pere cotte di fronte a una frase che trasuda incommensurabile innamoramento? C’è qualcosa di poetico che si sprigiona, un fluido capace di estirpare i sentimenti più reconditi dalle intime fibre di una donna che si darebbe immediatamente. Alla fuga forse, che non è esattamente quello che si propone il marpione che, come dice Crozza: ah, fuga con la “u”?
Bene in ogni classifica che si rispetti c’è sempre qualcuno che taglia il traguardo distanziando gli altri come il Valentino Rossi, sempre vincente, ma spudoratamente vincente di una decina d’anni fa. C’è chi supera tutti di più lunghezze. C’è chi tenta il colpo gobbo approfittando delle debolezze altrui. E’ anonimo ma non ha peli sulla lingua. No, sulla lingua no. Va dritto allo scopo con la “o” larga. Quindi aulicamente lo proclamiamo vincitore con la formula di rito. The winner is…
Una cosa è certa, questo signore non abita né a Cusano Milanino né a Marsala. Già da questo post potremmo delineare il profilo dell’individuo, quasi il suo DNA di quartiere. Mancherebbe un cesello che aggiungiamo noi come omaggio al vincitore “chiamami e…DIVERTETI con me.
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