di Redazione
17 settembre 2015
PESARO – È difficile avere un quadro aggiornato sulle proposte terapeutiche che la medicina alternativa, integrata alla convenzionale, può fornire per migliorare le condizioni di vita del malato di Alzheimer o sulle possibilità di prevenzione percorribili. Proprio in occasione della XXII giornata mondiale dell’Alzheimer, l’associazione NonnoMino onlus organizza, sabato 19 settembre dalle ore 16,30 alle 18,30 a Pesaro, presso la sala comunale del quartiere Cinque torri, in largo Volontari del sangue 9, un incontro pubblico dal titolo “Medicine alternative e fattori di rischio nella malattia di Alzheimer”. L’iniziativa vuole informare sulle varie terapie disponibili e introdurre al tema della prevenzione. Per informazioni è possibile consultare il sito www.alzheimerpesaro.it o inviare una mail a diber9@libero.it.
Al dibattito interverranno i dottori Alessandro Moretti, neurologo dell’Area vasta 1 e 3 di Pesaro e Fano, Giampiero Di Tullio, esperto in omeopatia, omotossicologia e medicina integrata, e Francesco Mazzanti, dirigente medico del reparto di anestesia e rianimazione all’ospedale San Salvatore di Pesaro ed esperto in agopuntura, per offrire uno sguardo più ampio sulla malattia di Alzheimer e riflettere sulla condizione di essere umano nella sua globalità. A questo incontro seguiranno una serie di conferenze di ulteriore approfondimento.
NonnoMino onlus si rivolge ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie con l’obiettivo di aiutarli a rimanere nel contesto familiare e sociale di appartenenza. Inoltre, promuove e sensibilizza la cittadinanza all’accoglienza dei malati al fine di prevenirne il rischio di isolamento sociale, realizza progetti pilota sperimentali, soprattutto con finalità riabilitative per i diversi gradi di compromissione cognitiva e funzionale. Grazie al progetto “Viaggiare insieme… Ma con qualche amico in più” partito ad aprile, molte sono le persone della terza età o affette da Alzheimer che si sono avvicinate ai due Centri di aggregazione gestiti dall’associazione, a Pesaro e a Bottega di Vallefoglia, desiderose di partecipare ad attività di prevenzione e di socializzazione per il proprio benessere fisico e psicologico.
Associazioni Marchigiane Alzheimer unite
Nasce nelle Marche il Comitato AMA che unisce le Associazioni Marchigiane Alzheimer. Esempio di un volontariato, di confronto e unione, che segna un percorso innovativo nella rappresentanza della tutela delle fragilità.
Sabato 12 settembre 2015 , ad Ancona presso i locali dell’Asp Ambito 9, si sono riunite le Associazioni di volontariato marchigiane impegnate in favore dei malati di Alzheimer e loro familiari. L’incontro ha visto l’adesione di 11 Associazioni in totale : due operanti in provincia di Pesaro-Urbino (AFMA Onlus – Fano, NonnoMino – Pesaro), quattro in provincia di Ancona (Alzheimer Marche, AttivaMente Alzheimer – Fabriano, Ama – Falconara, Alzheimersenzapaura – Senigallia), due in provincia di Macerata (Aifas – Sarnano, AttivaMente – Civitanova), una in provincia di Fermo (Afma – Fermo) e due in provincia di Ascoli Piceno (Alzheimer – Ascoli, Iris insieme a te – San Benedetto).
Il meeting è stato l’occasione per approvare il Regolamento del Comitato AMA (Associazioni Marchigiane Alzheimer), strumento che disciplina i rapporti sia tra le Associazioni aderenti che tra il Comitato e le Istituzioni pubbliche e private. Portavoce del Comitato AMA è stato eletto il sig. Michele Caporaso (Presidente di Afma Onlus) che si avvarrà del supporto del Sig. Mauro Barletta.
Non è mancato l’ulteriore confronto sulle difficoltà che le Associazioni incontrano nel proprio territorio e nella propria attività, ma si sono poste le basi anche per lo scambio di buone prassi e per la possibilità di concertare progetti ad ampio raggio, con una maggiore partecipazione dei volontari e dei familiari, a tutto vantaggio dei malati affetti da demenze.
Tra le prime azioni l’adesione, nelle Aree Vaste di competenza, al Comitato di Partecipazione dei cittadini alla tutela della salute; seguiranno alcune attività di progettazione concordate e l’avvio di campagne di sensibilizzazione al problema dei costi delle strutture socio-sanitarie e del mancato rispetto legislativo in ordine alle dotazioni minime degli ausili protesici.
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