di Redazione
24 novembre 2015
PESARO – Continua il dibattito sulla nuova Banca Marche, con la divisione fra chi applaude il salvataggio effettuato dal governo e chi invece è critico al massimo grado.
PER CECCONI (M5S) GLI AZIONISTI PAGANO GLI ABUSI DELLA CLASSE DIRIGENTE E DELLA POLITICA
“Non capisco con che coraggio il presidente Ceriscioli si possa rallegrare del provvedimento del Consiglio dei Ministri che promette di salvare Banca Marche a fronte dell’azzeramento definitivo delle azioni e delle obbligazioni emesse dall’ente di credito.” A dirlo è Andrea Cecconi, deputato 5 stelle pesarese. “E invece, di fronte a una miriade di piccoli risparmiatori che hanno assistito inermi all’azzeramento dei loro patrimoni, il Governatore riesce a gioire e a parlare di fiducia”.
“Secondo Ceriscioli – insiste Cecconi – il provvedimento del Governo permetterà Banca Marche di ripartire con slancio e fiducia. Parla così colui che, da Sindaco di Pesaro, ha taciuto e avvallato tutti gli sprechi messi in atto dalla dirigenza dell’istituto”.
Cecconi non ha dubbi: “La verità è che, purtroppo, ancora una volta i cittadini hanno pagato per gli errori, la superficialità e la dissolutezza di una classe dirigente corrotta e incapace e c’è davvero poco di cui rallegrarsi”.
FABBRI (PD): “EVIDENTEMENTE CECCONI PREFERIVA IL FALLIMENTO”
“Posso comprendere l’amarezza di Cecconi che avrebbe preferito, evidentemente, il fallimento di Banca Marche, dunque gli sportelli chiusi, i lavoratori a casa, i risparmiatori nel panico. Con grande senso di responsabilità, invece, il Governo ha provveduto, con il decreto approvato in Consiglio dei Ministri, a tutelare il credito di impresa, le famiglie, i risparmiatori, i correntisti e i lavoratori. Un salvataggio che consente la continuità creditizia di quattro istituti e che avviene, certo, con un sacrificio di cui siamo consapevoli. Ma l’alternativa, che sfugge a Cecconi, era la liquidazione della Banca, con tutte le sue conseguenze drammatiche. Questi teorici della decrescita (in)felice rimarranno delusi: i cittadini non pagheranno aiuti di Stato attraverso le loro tasse. Il Movimento 5 Stelle e Cecconi sono e saranno all’opposizione perché la loro vocazione politica è quella di non proporre alcuna soluzione ai problemi, per preferire l’aggressione di quanti, invece, procedono a risolverli. Sarebbe opportuno da parte loro, per una volta, un comportamento meno populista e meno demagogico”. Lo afferma in una nota la senatrice del Pd Camilla Fabbri.
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