di _
3 dicembre 2015
Andrea Zucchi*
PESARO – Sono passati ormai due anni dalla manifestazione di piazza che chiedeva con forza di sanare la situazione vergognosa dell’inquinamento da idrocarburi dell’ex-Amga; grazie proprio alla grande mobilitazione che ha visto attivarsi per tanto tempo l’omonimo comitato, tanti cittadini, SEL/La Sinistra ed anche M5S, si è arrivati ad ottenere una bonifica, con soldi pubblici, destinata altrimenti ad essere rimandata chissà per quanto tempo ancora, dichiara il coordinatore de La Sinistra. Ma i problemi non sono terminati qui, essendo i lavori in questione a sua volta causa di notevoli disagi per tutti i residenti. Alla ripresa dalla pausa estiva infatti l’opera di bonifica, giunta al suo culmine, ha cominciato a sprigionare esalazioni ancora più forti, di cui siamo stati testimoni, e che hanno portato molte persone ad esporsi anche pubblicamente dichiarando disturbi di vario tipo, sofferti in concomitanza di tali lavori. Oltre ad aver riscontrato quanto fosse insopportabile il fetore, e quindi la vita di chi abita nei paraggi, coi nostri consiglieri de La Sinistra del quartiere Porto/Soria abbiamo raccolto oltre trenta testimonianze, firmate da altrettanti cittadini vittime di forti bruciori agli occhi, alla gola, mal di testa, sintomi asmatici e nausea. Ed abbiamo portato tutto ciò al Consiglio di Quartiere, che ai primi di ottobre ha accolto la nostra richiesta di scrivere al Comune, chiedendo a tutti i soggetti coinvolti nella bonifica di divulgare i risultati dei controlli effettuati, se per caso fossero emersi nuovi inquinanti, visto che quelli monitorati erano nella norma, e di fare un incontro pubblico esplicativo, con anche l’ASUR, per chiarire la situazione.
Se è vero infatti che sia difficile provare il nesso causale tra le esalazioni ed i sintomi, ci pareva assolutamente dovuto un approfondimento delle autorità competenti. Ebbene, l’unica risposta ricevuta, dal dirigente Tatali, riportava di guardare sul sito per l’ambiente del Comune, che in realtà è ancora aggiornato con dati solo fino al 15 di settembre, fornendoci ulteriori dati, di soli 5 giorni, sempre di settembre. Se non fosse così grave la mancanza di precauzione per la salute di tutti i residenti, ci si potrebbe semplicemente fermare alla evidente presa in giro di una simile risposta. Da allora nessun’altra replica è arrivata, e pare evidente la strategia di lasciar passare il tempo procedendo coi lavori come niente fosse, grazie anche alle temperature più rigide che attenuano le esalazioni. Peccato però che queste siano tornate ad essere, anche in questi giorni, particolarmente forti, dai mucchi di terra ancora presenti nel cantiere, vicino alle case, e dalla fossa delle cisterne: ci chiediamo se almeno adesso qualcuno riterrà opportuno di intervenire, sperando che non tornino anche i sintomi ai cittadini, dopo quelli già accusati e di cui non si saprà più nulla.
A Talacchio è stata l’amministrazione stessa a richiedere l’intervento dell’Arpam per i fetori sospetti emessi dal depuratore. Qui a Pesaro in Comune si fa scena muta, scegliendo di ignorare le testimonianze di tanti cittadini preoccupati dai disturbi accusati. La vicenda ex-Amga è già tornata in tribunale, avendo la procura proposto appello contro le assoluzioni del primo grado, chissà se alle responsabilità precedenti la bonifica, se ne aggiungeranno anche di successive? Ci auguriamo davvero, per il bene dei cittadini, che non si debba arrivare a questo punto…
*Coordinatore La Sinistra e SEL Pesaro
Lascia una risposta