Il Sigillo d’Ateneo della “Carlo Bo” per Albano Carrisi. Il cantante: “La mia droga è la natura”

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10 dicembre 2015

URBINO – Il suo iconico cappello bianco fa capolino da piazza Rinascimento. Vicino a lui, non solo l’amico-stilista Piero Guidi, ma anche un gruppo, e, ancora un altro, di giovani e meno giovani. Ad Urbino torna Albano Carrisi, ma non per essere “sequestrato” dagli studenti in rivolta come nel 1970, questa volta per ricevere un riconoscimento, il più alto della Carlo Bo: il Sigillo d’Ateneo.

E’ visibilmente emozionato quando entra nell’aula magna del Rettorato: “Non sono bravo a parlare, sono più bravo a cantare”, esclama.

Poi, tra un domanda e qualche aneddoto, prende la parola per mezz’ora circa ripercorrendo la corriera di cantante dagli esordi: “Sono partito da Cellino San Marco con la valigia di cartone verso Milano. Ho lasciato il secondo anno di Magistrali, non trovavo più stimolanti le lezioni e certi insegnati. Una volta, durante un’ora di chimica, la professoressa si occorse che stavo facendo altro: stavo scrivendo una canzone. Lei mi chiese perché non stavo facendo i compiti e le risposi che quella era la mia chimica”.

Un artista poliedrico Al Bano, apprezzato in tutto il mondo per la sua calde e potente voce, ma nei suoi 72 anni si è cimentato in conduzione televisiva, recitazione, fiction e cinema. Qui impossibile non citare Romina Power, sua compagna per anni nella vita e sul lavoro: “Ci conoscemmo sul set di un film, io non sapevo chi fosse lei (Romina Power è figlia delle stelle di Hollywood Tyrone Power e Linda Christian), a Cellino i film americani non arrivavano, ma fu amore, un amore vero, a 360 gradi”.

L’Al Bano di oggi, che non ha abbandonato la carriera musicale, partirà a inizio 2016 con un nuovo tour. ”Gli impegni lavorativi non mancano, sa – ci dice ridendo – come recitava qualcuno in quel film, tengo famiglia”.

Ma fa conciliare anche il lavoro in campagna, nella sua tenuta a Cellino, dove produce olio e vino, con l’essere pure ambasciatore Fao?

Ai giovani dell’Università di Urbino, che sono in gran parte pugliesi e non solo, cosa vuol dire, visto che nel 1970 l’hanno simpaticamente rapita, qua in città, per farsi portavoce dei loro problemi? ”Ricordo quella volta, e sono stato ben contento. Oggi, tutti conosciamo la vita, con nuove pagine da affrontare. Tanti i cambiamenti dagli anni ’60 ad oggi. Si è quasi risolto il problema della fame, ma è arrivato l’Isis, la terza guerra mondiale e il grande consumo di droga. La migliore delle droghe sta nella natura: il miracolo del sole che sorge, della luna che nasce che si affaccia. Non si ha bisogno di droga, è un paradiso artificiale che uccide piano piano, giorno dopo giorno. Parlo da persona: viviamola e amiamola di più questa vita”.

Albano Carrisi riceve infatti il Sigillo in virtù del suo impegno sociale, come si legge nella motivazione: ”L’impegno con il quale il celebre cantante sta portando avanti gli incarichi di Ambasciatore delle Nazioni Unite contro la droga, assegnatogli dal segretario generale Unite Kofi Annan e di ambasciatore della FAO. La notorietà internazionale di Al Bano gli consente infatti di prestare efficacemente la propria immagine per sollecitare e sostenere la lotta contro la povertà, la fame e la tossicodipendenza, anche grazie alle numerose occasioni di incontro tra le quali si inscriverà certamente quella di Urbino”.

Con il suo temperamento pugliese, prima di passare la parola al Magnifico Rettore Vilberto Stocchi, intona una canzone di Claudio Villa, accettando l’invito, arrivato durante la consegna, di tenere un concerto per l’Università, gratuitamente, il 20 maggio, essendo questo il 510esimo anniversario dell’UniUrb.

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