23 gennaio 2016
SASSOCORVARO – Si è incatenata questa mattina la nonnina di Sassocorvaro, la signora più anziana del paese. Maria, 104 primavere, aveva prenotato il proprio turno per dire no al piano sanitario regionale e allo smantellamento del nosocomio. Lei che quell’ospedale lo ha visto ampliarsi, curare tante persone care e dove si è, a sua volta, curata. Maria ha visto anche lo sfiorire della struttura che di anno in anno lo ha portato alla situazione attuale.
E oggi, attiva e grintosa ha fatto le sue due ore di picchetto con tanto di firma per la richiesta di referendum.
“E’ stata una lezione di vita per tutti. Ringraziamo nonna Maria per la sua generosità e nobiltà. Grazie”, il commento del sindaco di Sassocorvaro Daniele Grossi che si è detto intenzionato a proseguire con la protesta.
“Dovete salvarlo l’ospedale per il bene di tutti, grandi e piccini”, dice la nonnina che ci tiene a presentarsi con il nome completo: Maria Ferri in Benedetti.
Maria non è natia di Sassocorvaro, ma di Urbania e nel paese della tartaruga ci è arrivata nel ’38 dove ha visto l’espandersi della struttura, in quelli che furono – come li ricordano i più anziani – “gli anni d’oro” per l’ospedale e i professionisti che ci lavoravano.
Intanto lunedì a Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone potrebbe tornare il Ppi, con l’arrivo dei primi medici già da domani sera. “Anche se queste voci saranno confermate l’esposto alla Procura della Repubblica, lunedì mattina da parte del Comune id Sassocorvaro partirà ugualmente per il disagio che ci hanno creato in questi 23 giorni” il commento del sindaco Grossi, appena saputa la notizia. Sono sicuramente servite quasi due settimana di occupazioni e due “soldati” d’eccezione, Maria e Ivan Cottini.
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