di Redazione
16 febbraio 2016
URBINO – Una sorta di “Leopolda in salsa urbinate” promosso per sabato 20 febbraio dalle 16 al Collegio Raffaello. Un brain-storming pubblico al quale prenderanno parte diversi esponenti del mondo politico, culturale, imprenditoriale e dell’associazionismo, e con una presenza speciale ancora top secret.
Parte così il progetto VOI, NOI, URBINO. Tra i temi: il nuovo ruolo per l’ospedale di rete di Urbino, una gestione migliore dei rifiuti, nuove prospettive di lavoro per i giovani nella cultura e nel turismo, il futuro della nostra Università. Con un orizzonte: disegnare come sarà Urbino da qui al 2020. Si parte dal concetto che tra il 2011 e il 2013 la città ha vissuto una straordinaria occasione di progettualità partecipata e senza colori politici:la consultazione di tavoli tematici le cui proposte contribuirono a disegnare una “mappa delle idee” degli urbinati. Da questa “mappa” derivarono le “coordinate” cui si ispirò l’Architetto Paolo Ceccarelli per la stesura del “Piano Strategico per la Città di Urbino”. Fu proprio Ceccarelli a volere e stimolare questo metodo di consultazione libera a aperta. Il Piano nasceva anche in armonia con il Piano di Gestione del Sito UNESCO per la città di Urbino.
Secondo gli organizzatori del Partito Democratico, Coord. UNITI per le Marche (Socialisti, Verdi, Scelta Civica): “A due anni di distanza dalla stesura del “Piano” la Città sembra aver perso quelle “coordinate” e quella stagione progettuale si è fermata sulle secche della nuova Amministrazione. Per questo ci incontriamo per confrontarci e scambiarci idee e spunti per la Urbino di domani. Ripartendo da qui. Ad Urbino, grazie alla fortunata eredità storica, al patrimonio artistico, unitamente alla presenza dell’Università, lo standard di vita è stato fino a pochi anni fa di alta qualità. Da qualche tempo però, l’economia legata alla formazione e allo studio soffre delle diminuite risorse statali e dell’accesa concorrenza delle tante sedi universitarie. E’ ormai evidente che il settore pubblico non basta più; per contro l’imprenditorialità ad Urbino non è mai decollata come avrebbe potuto ed ora la città è in sofferenza per l’abbandono di tanti urbinati che vanno a cercare lavoro altrove, anche dopo aver studiato ed essersi formati qui, ed inoltre si sta accentuando l’isolamento in cui è relegata da tanti anni. La promessa di cambiamento dell’attuale Amministrazione ha deluso molte delle aspettative, avvitata in un vortice di litigi interni e di comportamenti incoerenti, senza progettualità di lungo periodo. Per questo, ripartendo dal lavoro fatto con il Piano Strategico, è necessario mettere in campo una nuova strategia, una nuova visione per Urbino, perché una città straordinaria come la nostra merita un progetto straordinario. Archiviato il passato, una nuova generazione politica, insieme a tutti coloro che amano la nostra città e vogliono mettere a disposizione esperienza e competenze, è chiamata ad impegnarsi in prima persona, e la politica può rappresentare lo stimolo a discutere e pensare idee comuni sul tipo di città in cui si vorrebbe vivere e che si intende realizzare”.
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