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25 maggio 2016
Il Comune ha pure presentato un documento che mostrerebbe che i costruttori sapevano in realtà cosa era nascosto sotto quella terra; ma a noi interessa meno la percentuale di colpa dei soggetti coinvolti, e di come finiranno i processi. Molto di più ci importa della salute dei cittadini che più volte, fino al settembre scorso, durante la bonifica appunto, si son ritrovati a vivere in mezzo a miasmi insopportabili, che gli hanno procurato pure diversi sintomi, che hanno anche messo per iscritto con oltre trenta testimonianze firmate. Avevano chiesto conto di questi malesseri, oltre a noi de La Sinistra, anche il Consiglio del Quartiere Porto e la commissione consiliare di controllo con la presidente Edda Bassi, senza ricevere risposta, se non generiche rassicurazioni. Con la evidente strategia di lasciar passare il tempo e far dimenticare tutto. Adesso emerge anche il bisogno di procedere ad ulteriori accertamenti, perchè il perimetro dell’area inquinata pare più esteso di quella bonificata, e per queste operazioni il Comune ha appena dovuto stanziare ulteriori 150mila euro di soldi pubblici. Tutta questa storia lascia, tra gli altri, due interrogativi enormi: perchè queste spese non erano incluse nell’appalto della bonifica? E’ assurdo che si sia effettuata senza assicurarsi in principio che fosse interessata tutta l’area necessaria! Ma soprattutto: dovremo aspettarci ulteriori giorni di supplizio e fetori, con possibile rischio annesso, quando la bonifica riprenderà per l’ennesima volta? Speriamo che questa volta qualche risposta venga data, a chi teme per la propria salute…
*Coordinatore La Sinistra e SEL Pesaro
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