Cronaca di uno stupro. Il crimine di Rimini nell’analisi di de.Sidera

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4 settembre 2017

Stupri di Rimini, fotogramma apparso sui media

Stupri di Rimini, fotogramma apparso sui media

Lo stupro di Rimini è un fatto criminoso. Una ferita tragica, una traccia che rimarrà indelebile nel corpo e nell’ animo di chi l’ ha subito.

Una giovane donna polacca e una trans peruviana, nella stessa notte, sono state abusate da belve, Stuprate.

Scrivere di questo costa fatica, dolore. Perché sono una donna e sarebbe potuto accadere a me, a mia sorella, alle mie amiche. Ad ogni Donna che nel proprio cammino potrebbe incontrare un uomo che assomiglia ad una belva. Può accaderti che le belve siano quattro e ti assalgono all’improvviso in una calda serata di fine estate.

È il 26 agosto 2017 e il tuo tempo si ferma.

Non capisci cosa sta accadendo. Non può accadere a te. Il cervello si spegne, il corpo ti abbandona. Non hai forza per reagire.

L’ unica difesa che il tuo sistema psichico può mettere in atto è la dissociazione. Uscire da te stessa. Congelarti per quei momenti tremendi in cui stai subendo un rapporto sessuale non consenziente. Un atto distruttivo a livello psicologico, sociale, comportamentale e sessuale le cui conseguenze permarranno a lungo nella tua mente.

Sei una Donna mutilata.

Hai paura.

Sei arrabbiata.

Triste.

Confusa.

Non lo sai come stai.

L’ ottundimento affettivo fa ancora parte delle strategie difensive.

Devi trovare il coraggio di denunciare.

Superare la paura di sentirti dire che forse in spiaggia di sera era meglio non andare, che dovevi metterlo in conto che poteva accadere.

Devi trovare tutta la forza che hai per mettere a tacere questo maledetto ronzio che senti nelle orecchie, mandarlo al diavolo.

Perché lo sai che non è vero che è colpa tua. Lo sai benissimo.

Imparerai a fare i conti con la rabbia, con la depressione, con l’ansia, con il riso incontrollato e il pianto.

La paura di uscire di casa sola ti assalirà, l’isolamento probabilmente diventerà la tua arma di difesa, ripenserai spesso a quello che ti è accaduto e non lo saprai dire. Non lo saprai nominare almeno così potrebbe sembrare che non è mai accaduto, il tuo terrore senza parole.

Lo stupro, come tutte le forme di violenza è un evento inaspettato, non si può iscrivere nella narrazione autobiografica, fa male. La psiche attiva un sistema di autocura che comporta l’ uso di sistemi di difesa primitivi che quando usati in modo esclusivo diventano patologici.

La narrazione dell’ evento traumatico in un contesto protetto e di cura ti consentirà di ridurre i sintomi correlati al trauma e ti fornirà la possibilità di ricostruire in modo coerente la tua storia.

Sono stati arrestati gli stupratori. Per loro, oggi io non voglio avere parole.

de.Sidera, chi siamo:

L’associazione di psicologia e sessuologia “de.Sidera” vuole essere uno spazio culturale di discussione di tematiche psico-sessuologiche, un momento per riflettere sulla propria sessualità, per rendersi consapevoli che il piacere, in ogni ambito, è accessibile, basta volerlo.

L’associazione “de.Sidera” è formata da psicologhe e sessuologhe e si occupa inoltre di servizi alla persona attraverso consulenze all’individuo, alla famiglia e alla coppia e fornisce servizi di consulenze ai professionisti.

Siamo a Fermignano e potete seguirci su:
www.desidera.psico@wordpress.it
www.facebook.com/desiderando
oppure contattarci su
mail desidera.info@gmail.

Dott.ssa Giorgia Giacani 329 4557556
Dott.ssa Arianna Finocchi 340 3175129

 

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