di Redazione
22 giugno 2018
Non solo social network, servizi cloud e gaming, persino le scommesse oggi passano dal Web. Le spesso criticate slot machine da bar stanno progressivamente lasciando spazio alla loro versione online. È quanto emerge dai numeri presentati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: nel triennio 2013-16 le slot online sono quasi triplicate. Dal punto di vista invece dell’entità complessiva delle puntate, sono stati superati i 7 miliardi, numeri che sfiorano l’ammontare generato dal Lotto (in questo caso vengono toccati gli 8 miliardi, secondo i dati aggiornati al 2016).
Sono valori importanti eppure ancora non comparabili con quelli determinati dalle macchinette tradizionali, la cui raccolta si avvicina ai 50 miliardi. Sebbene al momento non ci sia quindi un confronto diretto in termini assoluti, le cose cambiano se analizziamo la situazione in prospettiva: lo sviluppo delle proposte online è incessante e con un ritmo frenetico, nell’ordine di almeno due cifre percentuali. Basti considerare che nel primo trimestre di quest’anno l’incremento ha raggiunto il 33% (nel confronto con l’anno precedente).
Le ricerche condotte da IPSAD® ed ESPAD®Italia dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa aggiungono altri dati. Numeri preziosi per tracciare un quadro sulle scommesse nel nostro Paese. I giocatori d’azzardo adulti, ovvero con un’età inclusa tra i 15 e i 64 anni, sono in aumento, mentre risulta oggetto di una contrazione la fascia di popolazione che va dai 15 ai 19 anni. Durante lo scorso anno circa 17 milioni di italiani hanno giocato almeno una volta. Sono gli uomini a scommettere più delle donne.
Poco meno del 40% degli intervistati è convinto di potersi arricchire grazie all’azzardo, a condizione di avere particolari capacità. Oltre il 60% ritiene invece le abilità decisive per la vittoria nel poker Texas Hold’em e negli altri giochi di carte. La percentuale scende al 36 nell’eventualità delle scommesse. Più del 40% del pubblico coinvolto ha dichiarato di aver perduto nell’ultimo anno, il 48% sarebbe in pari e solo circa il 12% avrebbe vinto.
Ma a quanto ammontano gli investimenti degli scommettitori italiani? Secondo i dati dell’indagine IPSAD® ed ESPAD®Italia, il 63% dei giocatori nella fascia di età 15-64 anni ha una spesa media inferiore ai 10 euro mensili. I giovanissimi costituiscono un profilo di criticità. Il gioco d’azzardo gli è infatti precluso, la maggiore età è indispensabile per puntare. Nel mondo del gambling online autorizzato dai Monopoli di Stato, ovvero sulle piattaforme di gioco che dispongono della licenza AAMS, i controlli sono serrati.
Per registrarsi sulle case da gioco virtuali, che spesso attraggono gli utenti con promozioni e bonus casinò, è necessario fornire una copia del proprio documento di identità. Ciò preclude quindi l’accesso ai minorenni. Sul Web però vi sono anche operatori internazionali che infrangono i vincoli di legge. La situazione è stata descritta dall’Agcom (Autorità per le garanzie e le comunicazioni) nel testo “Libro Bianco Media e Minori”, dove sono riportati i profili ritenuti più inclini a divenire problematici.
Per soggetto problematico viene definita una persona con contenuta o grave dipendenza da gioco d’azzardo. I più esposti sarebbero maschi d’età inclusa tra i 15 e i 24 anni caratterizzati da uno scarso livello di istruzione ed economico. Le modalità di gioco del Web, in questo senso, rappresentano una minaccia più insidiosa rispetto all’azzardo tradizionale. Online il controllo sociale è del tutto assente, il gioco è più immediato e veloce e l’utente gode di un sostanziale anonimato. Tutti fattori che possono avere un impatto negativo sulla psiche del giocatore inesperto.
Il gioco online ha quindi una doppia veste. Da una parte rappresenta un’opportunità per giocare in assoluta sicurezza, su piattaforme di scommesse soggette a costanti controlli da parte dello Stato. Dall’altra può riservare un pesante scotto da pagare a chi non usa precauzioni di sicurezza indispensabili nel gioco d’azzardo.
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