di Redazione
2 agosto 2018
FANO – L’altro giorno, precisamente il 30 luglio, alle 14.30 circa, le pattuglie della stazione e del nucleo radiomobile dei carabinieri di Fano venivano inviate con urgenza presso i bagni Maurizio sul lungomare Sassonia, dove veniva segnalata da diversi cittadini la presenza di un uomo che stava devastando il bar.
I militari giunti sul posto constatavano che il pubblico locale presentava numerosi danni (vetri infranti, bottiglie rotte, un affettatrice lanciata fuori dal locale, derrate alimentari gettate fuori dai banchi frigo).
Immediati accertamenti consentivano di identificare l’autore dell’azione in un 58enne originario di Torre Annunaziata da tempo residente a Fano. Lo stesso si presentava ricoperto di sangue per una ferita riportata alla testa durante una colluttazione con il gestore del locale.
Risultava altresì ferita una donna di nazionalità marocchina, regolare in Italia, barista del locale, vittima delle intemperanze dell’uomo.
Il movente era presto scoperto: il 58enne era gelosissimo della cameriera sebbene non fosse contraccambiato dall’affetto per la donna. Alcuni giorni prima lei aveva sporto una denuncia per atti persecutori, nei confronti dell’uomo che invaghito della stessa la seguiva dappertutto arrivando a minacciare qualsiasi uomo le si avvicinava benché fossero semplici clienti del bar.
Dopo qualche giorno dalla denuncia, dietro la promessa che avrebbe smesso di tormentarla, la donna aveva ritirato la propria denuncia.
La promessa fatta, evidentemente, non veniva mantenuta perché l’uomo si presentava presso il locale ed iniziava a chiedere spiegazioni alla donna. Il gestore del locale, ormai stanco della cosa, gli chiedeva di lasciare il bar. Da qui ne scaturiva un’animata discussione nel corso della quale lui, innamorato perso, veniva alle mani con il gestore, provocava lesioni alla cameriera che tentava di divedere i due. Completamente fuori di sé, il 58enne danneggiava il locale lanciando di tutto all’indirizzo del gestore e malmenando diverse persone che avevano tentato di ricondurlo alla ragione.
I tre alla presenza dei carabinieri e scortati dai medesimi venivano trasportati dal servizio 118 al pronto soccorso dove venivano diagnosticate diverse lesioni che variano dai 10 giorni ai 3 giorni di cura.
Dopo aver sentito numerosi testimoni, avventori del bar, mentre era ancora ricoverato presso il pronto soccorso, l’uomo veniva dichiarato in arresto per atti persecutori, lesioni, minacce e danneggiamento aggravato.
L’arresto in data 31 luglio con rito per direttissima veniva convalidato dal giudice del tribunale di Pesaro, il quale applicava nei confronti di lui la misura del divieto di avvicinamento alla signora e del divieto di colloquio con la medesima ed il gestore del bar, rinviando per il giudizio ad altra data.
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