di Redazione
2 agosto 2018
CANDELARA – Notte noir al cimitero di Candelara, impazza la polemica. Un dibattito che nella frazione collinare si era sviluppato già a priori, prima di stasera, con tante persone che si erano dissociate dall’idea di organizzare una serata sui “Vampirismi” a mezzo social.
L’intento degli organizzatori – la locale Pro loco – era quello di far “conoscere e valorizzare un luogo tra i più cari alla cittadinanza, vincere alcuni pregiudizi che trasformano la città dei morti in un luogo sacro non vivibile”, ma in molti non hanno compreso. E probabilmente non poteva essere altrimenti. Anzi, qualche candelarese ha chiamato la polizia municipale, considerando la location assolutamente inappropriata.
“Si può fare tutto, ma non in un luogo di culto dove riposano i defunti”, hanno fatto notare in tanti rispetto a una serata che ha richiamato tanti curiosi, che hanno ascoltato i relatori parlare della molteplice natura del vampiro, “figura che incarna gli aspetti inquietanti e romantici legati all’immaginario della morte e alla vita dopo di essa”. “Lasciate riposare in pace mio figlio”, ha urlato una mamma ancora straziata da una perdita contro natura. Molti residenti si sono infuriati per il fatto che un cimitero sia stato aperto di sera per ospitare, fra le altre cose, un cocktail di benvenuto, una conferenza e un’installazione pittorica, con tanto di panche posizionate per i partecipanti. Ogni commento è superfluo. Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Splendida iniziativa, spero che tutti i cimiteri comincino a convertirsi a luoghi per eventi, in quanto sono tra i luoghi più romantici e suggestivi dei paesi e città. C’è davvero bisogno di viverw in maniera differente il rapporto con la morte!
L’ essere in Polonia ed essere avvisato che il luogo dove riposano i tuoi cari veniva profanato, perchè di questo si tratta, ti lascia senza parole, se vuoi far conoscere la storia del nostro cimitero lo fai di giorno, proiettando magari foto o video dei particolari storici, allora questo vuol dire far conoscere la storia. Entrare in un cimitero di notte, divulgare immagini di vampiri o sangue, offrire biscotti a forma di vampiro, non ha nulla di istruttivo, chi ha organizzato questo scempio, chi lo ha autorizzato deve vergognarsi di ricoprire posti di rappresentanza, inoltre come minimo dovrebbe chiedere scusa per avere umiliato l’intelligenza della popolazione usando come scusa il voler diffondere cultura.
Fausto Massarini