di Redazione
7 agosto 2018
PESARO – Lunedì 13 agosto sarà inaugurato nel cimitero centrale il monumento funebre di Alberto Zedda. Il maestro, milanese di nascita, pesarese d’adozione, riposerà in eterno nel vialetto che conduce alla chiesa del cimitero, al fianco di Riz Ortolani, a pochi passi da Mario Del Monaco.
Direttore d’orchestra e musicologo, soprattutto “rossinologo”, capace di unire alla conoscenza una straordinaria passione che ne hanno fatto uno dei pilastri della renaissance rossiniana.
Grazie a lui, è nata l’Accademia Rossiniana, fucina inesauribile di voci straordinarie che continuano a essere protagoniste del Rof.
Il Festival e la città di Pesaro renderanno al maestro Zedda l’ennesimo omaggio, ma il più bello è nella memoria di chi l’ha conosciuto e di chi ha potuto godere dei suoi studi, della sua esuberanza. Se Rossini è, oggi, più conosciuto e più amato, grandissimi sono i meriti di Alberto Zedda.
“Credo che il linguaggio onirico e universal della musica possa arrivare a esprimere l’inesprimibile e contribuire a blandire l’ansia di trascendenza che anima l’uomo per consolare la sua finitezza”, è un pensiero di Alberto Zedda nella presentazione dell’opera di Simonetta Fabbri, l’omaggio al maestro nel cimitero.
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