Volley mondiale, l’Italia è in finale con i 45 punti di Paola Egonu. Tra le azzurre e l’oro c’è solo la Serbia di Tijana Bošković

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19 ottobre 2018

Cina – Italia 2-3

Cina: 1 Yuan 16 (13/30; 3 ace), 2 Zhu 26 (23/55; 3 muri), Yang n.e,, 5 Hu , 6 Gong 8 (7/22), Zeng, 9 Zhang 1, Liu ne, Yao, 12 Li 8 (5/17), Lin n.e, 17 Yan 17 (11/19; 6 muri), Wang (L), Liu n.e. All. Jenny Lang Ping.

Italia: Malinov 1 (1/2), Egonu 45 (39/88; 1 muro; 5 ace), Chirichella 8 (6/10; 2 muri), Danesi 12 (8/12: 3 muri; 1 ace), Bosetti 9 (5/16; 2 muri; 2 ace), Sylla 23 (21/41; 2 muri), De Gennaro (L), Cambi, Parrocchiale. N.e. Ortolani , Nwakalor , Fahr , Pietrini , Lubian. All. Davide Mazzanti.

Arbitri: Goran Gradinski (Serbia) e Susana Maria Rodriguez (Spagna)

Parziali: 18-25; 25-21; 16-25; 31-29; 15-17 in 135 minuti.

Statistiche di squadra: Cina: attacchi 60/155 (38,7%), muri 12, ace 7, errori avversarie 26. Italia: attacchi 80/169 (47,33%), muri 10, ace 8, errori avversarie 19.

L’Italvolley prima domina, poi sbaglia troppo e quasi si getta via, ma soffrendo fino in fondo conquista meritatamente il podio mondiale. La medaglia è sicura, ma per tornare a casa con il metallo più pregiato dovrà vedersela con la Serbia di Tijana Bošković. L’appuntamento è alle ore 12,40 di sabato in diretta su Rai Due, sperando di bissare il risultato di 16 anni fa a Berlino.

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Ai razzisti che popolano le curve degli stadi e cantano “Non ci sono neri italiani”, il popolo del volley risponde: “Per fortuna che ci sono le nere italiane”. Non solo Paola Egonu e Miriam Sylla che prendono per mano le compagne e le trascinano alla finale iridata, totalizzando 68 punti; anche Sylvia Nwakalor.

Se un appunto ci viene da fare dopo avere visto la sfida vincente contro la Cina, campione olimpica in carica, è per una squadra troppo sbilanciata, con attacchi scontati, a lungo incapace di ricordarsi che le due centrali hanno prodotto 14/22 (63,6%), ma solo Cambi è stata capace di servirle, soprattutto con Danesi.

WonderPaola, che – lo ribadiamo per l’ennesima volta – deve compiere 20 anni, è stata sottoposta a un super lavoro che talvolta le ha fatto perdere lucidità, obbligandola a errori forse evitabili. Voi direte che anche Tijana Bošković, la formidabile schiacciatrice serba, ha attaccato 57 volte nella semifinale con l’Olanda. Sì, ma sono sempre 31 attacchi in meno. E magari aggiungerete che se hai Messi o Cristiano Ronaldo, non puoi ignorarli e il rapporto tra Egonu e l’Italia vale quello tra i due calciatori e le loro squadre di club. Giusto, ma se gli attacchi fossero meno scontati, coinvolgendo maggiormente le centrali (se la ricezione è buona), anche Paola ne guadagnerebbe. Però mi domando: con Cambi in campo la ricezione migliora?

Intanto, crediamo che i fisioterapisti azzurri faranno la notte in bianco per fare recuperare ad Egonu e compagne le energie perdute e smaltire le sollecitazioni a cui lei è stata sottoposta con ottantotto salti.

La partita è stata lunga e incredibile, ben sintetizzata dal tie-break che fotografa sia la superiorità azzurra, ma anche le difficoltà ad avere ragione di una Cina indomabile. Gli spettatori del palasport di Yokohama e quelli incollati alla tv si sono divertiti.

Chirichella chiude il primo set

Dunque, un primo set vinto meritatamente dalle azzurre, con Egonu subito in palla (ace per il 2-4) e le cinesi a replicare soprattutto con le fast di Yan che l’Italia non riesce ad arginare. Eppure è avanti di 5 al secondo time-out tecnico. Eccellente partecipazione di Cambi, entrata in battuta per Malinov sul 12-17. Arriva anche il più 8 su prima intenzione di Egonu. Poi un momento no (20-14), risolto da Cambi che innesca il primo tempo di Danesi, che s’esalta e nell’azione successiva mura l’attacco cinese: 14-22. Un altro ace di Bosetti porta le azzurre a due punti dal set.
La Cina accorcia e sull’ace di Li il tabellone indica 17-23.
Sylla sorprende il muro e l’Italia ha 7 palle set. Chiude con la seconda, guarda caso un primo tempo di Chirichella: 18-25.

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Decidono 2 ace di Hu

L’Italia apre il secondo set con un errore di Sylla. La Zhu fa peggio: invade giocando tra le mani azzurre. La fortuna sembra dalla nostra parte: l’ace di Egonu è favorito dal nastro. Sbaglia anche l’opposto dell’Igor Gorgonzola Novara e il secondo set va avanti in equilibrio. La Cina allunga con il muro (7-5), Danesi replica con lo stesso fondamentale. Ora la fortuna aiuta il servizio cinese ed è 9-7. Indecisione cinese su una piazzata in salto di Sylla, torna la parità a 10. La Cina ha una bella… muraglia e allunga: 13-10. WonderPaola ferma la fuga. Bosetti piazza il muro. La muraglia blocca Egonu, ma non si ripete sul mani fuori di Paola propiziato da Parrocchiale, in campo per il giro dietro di Sylla. Però al secondo time-out tecnico la Cina è sul più 2. Le ragazze di Lang Ping difendono il margine. L’Italia si porta a meno uno (20-19), ma non concretizza la rimonta in una fase finale di set vissuta nel segno dei grandi attacchi di Egonu e Zhu. Lang Ping gioca la carta di Hu in battuta e arrivano 2 ace che mandano al cambio di campo sul 25-21.

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Due ace di Egonu e l’Italia torna avanti

La Cina è carica, l’Italia sembra sgonfia. Mazzanti non ci sta e ferma il gioco sul 3-1. Ancora avanti di 3, Zhu e compagne non sfruttano una prima intenzione e sul servizio in rete di Chirichella commettono un fallo di posizione che spinge l’Italia a meno 1.
Dall’8-6 della pausa tecnica, le azzurre sprintano grazie a un paio di errori avversari: 8-12. La Cina cambia la diagonale, ma torna a segnare dal centro. Incredibile in una semifinale mondiale: ancora un fallo di posizione cinese. Lo segue l’ennesimo servizio lungo: 10-15.
Al secondo time-out tecnico, Italia a più 5. Un attacco di Egonu giudicato lungo viene contestato dal challenge azzurro. Malgrado le solite inascoltabili chiacchiere di Lucchetta sui logaritmi e le immagini (pagare il canone per ascoltarlo è un insulto), il punto è azzurro. Sul 13-19 entra Cambi. Zhu fa di tutto per invertire la tendenza del set, ma il terzo ace di Egonu regala 8 palle set all’Italia. Paola non si ferma, arriva il quarto servizio vincente ed è 16-25.

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Le azzurre rimontano, ma sprecano e la Cina ringrazia

Avvio sprint delle cinesi nel quarto set: 4-1. Sul 7-5, Monica De Gennaro regala una magia, servendo in bagher la fast vincente di Chirichella. Un’invenzione di Malinov pareggia il set a quota 8. È un set a elastico: cinesi a fuggire, italiane a rincorrere, talvolta pareggiando, ma anche passando avanti. Mazzanti prova ancora la carta Cambi, e dal 18-15 si passa alla parità a 18 dopo una grande difesa di De Gennaro. C’è il sorpasso con muro di Danesi. Chirichella mette a terra di prima intenzione, Danesi centra una battuta vincente: 19-22. Purtroppo, la ricezione non aiuta e un errore di Egonu porta la Cina a una lunghezza. Sylla respinge le avversarie: 21-23. Zhu trova un angolo da applausi, la difesa su Sylla spinge il pari di Gong. Egonu schiaccia lungo, setpoint cinese per il 2 pari, azzerato da Paola. Un grande muro azzurro è rigiocato fuori dalle cinesi. L’Italia a un punto dalla finale. La Cina lo cancella. Grandi giocate cinesi per annullare la seconda palla match. Un muro su Egonu ribalta le sorti: 27-26. Egonu non ci sta. Si va avanti fino al 30-29, quando Zhu centra la linea pareggiando le sorti della semifinale.

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Il sigillo finale è di WonderPaola

Danesi apre il tie-break, lo chiude Paola Egonu, l’Italia è in finale, soffrendo fino all’ultimo punto. Un tie-break segnato da grandissime difese di entrambe le squadre, da muri che annichiliscono gli attacchi (Danesi), da errori puerili (doppia di Malinov e palla attaccata sotto rete da Egonu) e giocate fantastiche (pipe di Zhu). Un inno alla pallavolo. Italia avanti con Cambi che serve il primo tempo di Danesi: 7-8. Zhu maestosa (12 pari), ma deve fare i conti con la muraglia napoletana di Chirichella: 12-13. Ace di Egonu sul libero cinese. Time-out Lang Ping. E come accade spesso servizio sbagliato. È lunga la pipe di Egonu, pari 14. Di nuovo palla a Egonu, altro vincente, ma sulla difesona di De Gennaro Paola sbaglia ancora. Hu al servizio, ma la ricezione difficile di Sylla è ripagata da Egonu. Ancora una palla match per le azzurre. E questa volta WonderPaola non sbaglia.

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La Serbia sembra l’Italia, domina, poi soffre, ma vince

Serbia – Olanda 3-1

Parziali: 25-22; 26-28; 25-19; 25-23

Tijana Bošković non si accontenta di schiacciare, chiude il primo set con un muro imperioso su Slöetjes.

Nel secondo parziale, la Serbia – avanti di 4 (20-16) – sembra in totale controllo, ma si fa raggiungere e va addirittura in svantaggio: 21-22. Olanda fortunata sul servizio: la palla tocca il nastro e cade sul taraflex. Un muro fuori su Slöetjes da il 21-24. Bošković annulla due palle set, le olandesi hanno il braccino e attaccano fuori il primo tempo dell’1 pari. Tornano avanti e sprecano ancora. Così un gran muro di Veljković ribalta il punteggio: 26-25. L’Olanda fa quello che non le era riuscito prima: pareggia, sorpassa con un ace e chiude con un raro errore dell’opposto serbo che schiaccia in rete: 26-28.

Sullo slancio, le olandesi aprono bene il terzo set: 5-8 al time-out tecnico. Il servizio insidioso delle avversarie sta mettendo in difficoltà la Serbia. Sul 5-9, Terzic è obbligato a un immediato time-out. La prima risposta è deludente: 8-11. Punto dopo punto, affidandosi anche al gioco al centro, la Serbia recupera e sorpassa: 13-12. L’Olanda, che pure è sopra di 1 al secondo time-out tecnico, perde l’attimo e, subendo un parziale pesantissimo (10-3), cede il terzo set, chiuso dalla solita Bošković: 25-19.
Nel quarto set, l’Olanda è brava a lottate sempre, anche con la Serbia a più 4 subito dopo il time-out: 17-13 (gran muro). Le Orange non mollano: 18-17. Un primo tempo sontuoso di Milena Rašić interrompe il break negativo. Dopo una lunghissima azione, è errato l’attacco di Bošković che successivamente si becca il muro di Belien. Ma Buijs manca due attacchi e poi subisce il muro a 1 di Ognjenović che riporta avanti di 2 la Serbia. Due regali serbi ed è pari 21. Palla a Bošković, parallela vincente; palla a Slöetjes, parallela fuori per il 23-21. È il momento degli errori, Buša sbaglia servizio e subito dopo Buijs mura Bošković. Pallonetto vincente di Mihajlović che subito dopo chiude con una grande attacco. Serbia in finale. Con l’Italia!

Bošković 29 (25/57; 3 muri; 1 ace), Mihajlović 23 (21/44), Rašić 12 (9/14; 3 muri), Veljković 7 (3/11), Buša 5 (5/10), Ognjenović 5 (¾).

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