di Redazione
23 aprile 2019
PESARO – «Abbracciare, respirare, accelerare». Matteo Ricci scandisce le parole d’ordine del programma 2019-2024. Con sopra i simboli di sei liste, «modellato con la partecipazione». Perché «siamo stati in mezzo alla gente amministrando. Ma abbiamo coinvolto tante altre persone, con nuovi format». Il sindaco cita «le cene in famiglia», il confronto con i giovani, «le camminate nei quartieri», le iniziative con i barbieri. «E dal prossimo sabato anche il picnic col sindaco nei parchi pubblici. Per mettere a punto necessità e priorità delle aree verdi. Primo appuntamento a Villa Ceccolini». Insomma: «192 candidati veri, nove testimonial e un gran numero di persone che hanno messo la loro competenza a disposizione della città. Tutti hanno contribuito».
ORIZZONTE – Il sindaco mette l’accento sui pilastri del futuro. Dagli undici boschi in città che nasceranno nei prossimi anni (collegati alla mitigazione di Autostrade, ndr) alla nuova idea di urbanistica. «Non consumare più territorio è una scelta ambientale netta. Lo testimonia la riconversione di 150 ettari edificabili a destinazione verde o agricola». Quindi: «Insistiamo su una città nuova, trasformata sul costruito. Non più prevedere nuovi lotti da costruire, ma trasformare quello che c’è. Nel segno di semplificazione e flessibilizzazione del Piano regolatore. Sarà una rivoluzione: le prime varianti che porteremo in consiglio comunale riguarderanno via Toscana e via Fermo. Zone semivuote, che hanno bisogno di essere ripensate. E non possono avere una previsione urbanistica troppo rigida». Anzi: «Una parte di quelle aree potrebbe diventare un polo tecnologico della città: ne stiamo ragionando con il Cosmob». Poi le operazioni pubbliche sui contenitori, «su cui abbiamo trovato fondi e individuato soluzioni. Dal San Domenico al San Benedetto, dal nuovo ospedale alla trasformazione del San Salvatore. Temi che vedranno un’accelerazione fortissima intorno a una urbanistica differente, utile e sostenibile». Sul sociale, «ci concentreremo anche sulle nuove necessità, dall’autismo all’Alzheimer». Oltre all’invecchiamento della popolazione: «Tema che apre scenari nuovi rispetto alla gestione dei servizi. Che dovranno essere più personalizzati e specifici. Per questo abbiamo pensato all’area del San Salvatore da utilizzare, in parte, per dare risposte sul punto. Anche sull’autosufficienza accompagnata».
RILANCIO – «Acceleriamo per portare a termine centinaia di milioni di investimenti intercettati. Ma anche sulla ristrutturazione della economia della città, attraverso il turismo, che finora è andata oltre le aspettative. Anche per questo abbiamo messo in campo le candidature a Città europea della cultura 2033, Beach Games 2023 e Giochi del Mediterraneo 2025». Nel frattempo, «faremo tutto ciò che possiamo, con le leve a nostra disposizione, per sostenere la manifattura e aumentare la capacità d’innovazione tecnologica. Noi ci siamo e non in modo demagogico». Puntualizzazioni: «Si dice che a Pesaro ci vorrebbe l’università? Forse non ci si accorge che è a Urbino. Ma noi siamo pronti a mettere a disposizione da domani capannoni, palazzi e tutto quello che serve. Come abbiamo sempre detto. I soldi comunali, però, li mettiamo negli asili e nelle scuole. E non nelle funzioni statali. L’Erdis compra il San Benedetto? Magari: l’Asur lo ha messo in vendita, se lo vuole siamo i più felici. Servono 38 milioni: otto per comprarlo, trenta per sistemarlo. La mia impressione, però, è che siano fanta-dichiarazioni elettorali». Conclusione: «Continueremo fino all’ultimo con il sorriso sulle labbra. Facendo prevalere le persone e la città. Parlando di Pesaro».
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