di Redazione
29 maggio 2019
PESARO – Non solo Antonio Baldelli (rileggi qua). Anche Marinella Topi e Simonetta Romagna rispondono a Matteo Ricci, il rieletto sindaco di Pesaro che ieri, in conferenza stampa, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa:
MARINELLA TOPI
“Evidententemente Ricci non sa nemmeno vincere perché continua a denigrare e demonizzare i suoi avversari da qualunque parte provengano, esattamente come fa Salvini. Continua a tentare di dividerci distinguendoci fra buoni e cattivi cosa che ha già fatto abbondantemente e ha fatto fare ai suoi durante la formazione delle liste. Adesso lui ha vinto ma il carro della sinistra brucia, quello stesso carro da cui è salito e sceso più volte: da Bersani a Renzi a Zingaretti. Ha la vista lunga il ragazzo! E sa fare bene anche i suoi conti. Da politico nazionale avrebbe dovuto ricordarsi che la rimonta del PD la si deve anche a quella sinistra che lui denigra tanto e questo non rappresenta certo un bel viatico per battere le destre. Adesso ha vinto e lo invito a superare il suo rancore per pensare ad amministrare la città in nome del benessere dei/lle cittadini/e, di non pensare solo all’immagine e ai divertimenti ma a lavorare per risolvere i problemi della città a cominciare da quello del lavoro. Stia sereno e per quanto mi riguarda continuerò in piena libertà a mettere a disposizione la mia esperienza politica e amministrativa non curandomi delle sue minacce e offese gratuite“.
SIMONETTA ROMAGNA
“Non vedo sulla base di quali argomenti il Sindaco Ricci mi accusi di godere di un vitalizio e di essere rancorosa nei suoi confronti. Ricevo dall’INPS una pensione di insegnante e non ho mai preso posizioni motivate da “sentimenti di odio a seguito di un’offesa ricevuta
Non credo risultati da nessuna parte una mia presenza pubblica attiva di attacco alla sua persona, né capisco quale rancore dovrei provare visto che non rivendico alcun torto subito ma solo diversità di giudizi politici.
Sono stata una sostenitrice di Matteo Ricci tanto da facilitare il posto alla segreteria del partito da me ricoperto per solo due anni e di averlo seguito attivamente nella sua carriera anche quando le nostre visioni politiche non hanno più coinciso.
Oggi ho ritenuto di spendermi con un soggetto politico che si presentasse in modo autonomo perché intendeva non omologarsi a un sistema in cui conta di più l’immagine della soluzione dei problemi reali.
Mi dispiace che un giovane dirigente usi lo strumento dialettico del ” chi non è con me è contro di me ” in auge in altri tempi e in altri regimi.
Io, caro Matteo, non sono contro di te, ho solo una diversa idea della politica e dell’amministrazione, idea con cui avresti potuto e potresti confrontarti.
Togliersi i “sassolini” è proprio di chi abbandona, farlo quando si vince è segno di poca signorilità.
Non ci crederai ma abbiamo festeggiato il fatto che la Lega non abbia preso Pesaro per cui auguri sinceri per il tuo nuovo mandato”.
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