di Redazione
12 giugno 2019

Andrea Biancani
ANCONA – Stabilizzazioni degli insegnanti di terza fascia, in una mozione il presidente della commissione Governo del territorio, Andrea Biancani, chiede alla Giunta regionale di attivarsi per il ripristino del concorso riservato ai docenti con almeno tre anni di insegnamento svolti negli ultimi otto anni, abolito dalla legge di Bilancio 2019. Firmatari del documento, sostenuto unitariamente anche dai sindacati di categoria, anche il capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, il consigliere Enzo Giancarli, ed i consiglieri Gianluca Busilacchi (Mdp-Art. 1) e Boris Rapa (Uniti per le Marche). «Si tratta di una penalizzazione enorme per gli insegnanti di terza fascia delle scuole secondarie di I e II grado che hanno già maturato 36 mesi di servizio e che dall’oggi al domani si sono visti cambiare le regole, già farraginose, per ambire alla stabilizzazione. La loro condizione viene infatti equiparata a quella degli altri insegnanti di terza fascia senza esperienza lavorativa. Tutti selezionati nel medesimo concorso pubblico ordinario, senza distinzioni – afferma Biancani –. Si è creato così un irrigidimento rilevante nelle possibilità occupazionali per chi già da anni svolge di fatto il ruolo di insegnante a tempo pieno, a fronte, fra l’altro, di una palese necessità di insegnanti di ruolo nel nostro sistema scolastico nel quale a settembre 2018 oltre il 50 per cento delle cattedre risultava privo di personale docente assunto».
Attualmente il sistema scolastico prevede la divisione dei docenti che aspirano all’insegnamento in tre fasce: la prima per i docenti abilitati iscritti anche nella graduatoria ad esaurimento; la seconda fascia comprende i docenti in possesso di abilitazione ottenuta tramite percorsi ad hoc: ad esempio ex Ssis, Fta a pagamento, Pas, o acquisita professionalmente dopo 36 mesi di servizio, e la terza fascia che comprende i docenti di scuola secondaria di I e II grado non abilitati, purché in possesso di un titolo di studio valido per l’insegnamento. Nel 2017 il decreto legislativo 59 prevedeva un doppio canale di reclutamento per gli insegnati di terza fascia: concorso riservato a coloro che avevano maturato tre anni di servizio negli ultimi otto anni, i quali non avrebbero dovuto conseguire i 24 Crediti formativi universitari o accademici (CFU/CFA) nelle discipline antropo-psico-pedagogiche con prove mirate riguardanti l’insegnamento ed un concorso ordinario aperto a tutti i laureati con titoli idonei per insegnare in determinate classi di concorso, previo conseguimento dei 24 CFU. La legge di Bilancio 2019 ha cancellato questo doppio canale prevedendo esclusivamente il concorso ordinario selettivo per titoli ed esami per tutti i docenti di terza fascia idonei e solo per una classe di insegnamento, compreso il sostegno, per ogni grado di scuola e non per più di una classe di insegnamento. «Essendo questo il quadro – riprende Biancani – è chiaro come la legge di Bilancio 2019 inserisca degli elementi di rigidità a fronte di una situazione scolastica che richiede scelte urgenti in materia di reclutamento del personale. Un tale stato di cose fa sì che i docenti della terza fascia delle graduatorie di istituto vedano lesi i loro diritti maturati nel tempo e con il lavoro, dal momento che tali docenti, assunti a migliaia con contratti di lavoro che vanno da settembre a giugno concorrono, al pari degli altri docenti, al regolare svolgimento di tutte le attività didattiche e contribuiscono ad attenuare disagi che la carenza di personale determinerebbe sul regolare svolgimento dell’anno scolastico».
Di qui la presentazione della mozione, approvata all’unanimità ieri (11 giugno) dall’Aula, che impegna la Giunta regionale ad attivarsi in sede di Stato-Regioni affinché, in prospettiva, le procedure per il reclutamento del personale docente tengano nella dovuta considerazione la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari della scuola nel rispetto della direttiva europea 199/1970/CE ed alle reali esigenze del sistema istruzione, e l’accesso ad un concorso riservato ai docenti che abbiano maturato tre anni di servizio, in parallelo all’attuazione di concorsi ordinari selettivi.
Articolo pubblicato in: Fano, Fano-Politica, Fano-Società, Pesaro, Pesaro-Politica, Pesaro-Società, Politica, Provincia, Provincia-Politica, Provincia-Società, Società, Urbino, Urbino-Politica, Urbino-Società
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