Torna il Rof: Gioachino Rossini regala a Pesaro i giorni più belli

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3 luglio 2019

Uno dei tanti momenti indimenticabili che il Rof regala annualmente a Pesaro e al mondo (Foto Amati Bacciardi)

Uno dei tanti momenti indimenticabili che il Rof regala annualmente a Pesaro e al mondo (Foto Amati Bacciardi)

PESARO – Poco più di un mese al periodo più bello che, da quarant’anni, Pesaro vive nel ricordo, grazie all’eredità, del suo figlio più illustre: Gioachino Rossini.

Era il 28 agosto 1980 quando il maestro Gianandrea Gavazzeni diede il via alla sinfonia de La gazza ladra. Forse non tutti i presenti nella platea, nei palchi, nella galleria e nel loggione del Teatro Rossini ebbero la certezza d’assistere a un momento storico. L’aveva presagito il maestro Mario Melani, da sempre appassionato sostenitore del recupero dell’opera del Cigno. Lo sperava Gianfranco Mariotti, deus ex machina di un’operazione, anzi di una meravigliosa impresa – la Rossini Renaissance – che avrebbe restituito il patrimonio lasciato ai posteri dal compositore nato a Pesaro e regalato allo stesso tempo alla città una fama che difficilmente avrebbe acquisito senza il Rossini Opera Festival.

Il Rof s’accinge a vivere la quarantesima edizione: Pesaro 11 – 23 agosto. E pensa già alla successiva. Il sovrintendente Ernesto Palacio ha annunciato oggi, nella consueta presentazione romana ospitata nella sede dell’Enit, l’ente che si occupa della promozione del turismo italiano, che “Nel 2020 saranno in cartellone Moïse et Pharaon, una delle opere che più hanno affascinato il popolo del Rof, per la regia di Pier Luigi Pizzi; Elisabetta d’Inghilterra che sarà affidata alla bacchetta di Evelino Pidò, che farà il suo debutto a Pesaro, con la regia di Davide Livermore; La cambiale di matrimonio, affidata a Dmitry Korchak, il tenore russo che dopo avere strappato gli applausi dal palcoscenico confida di ripetersi dal podio, avvalendosi della regia di Laurence Dale, a sua volta debuttante.

Già noto il programma del 40° Rof. Un edizione dedicata a Montserrat Caballé, superba cantante catalana che al Festival conobbe la gloria e qualche amarezza, e a Bruno Cagli, musicologo che ha legato le proprie fortune alle fortune del Rossini Opera Festival e della Fondazione Rossini. Entrambi sono scomparsi nel 2018.

Ad aprire il Rof numero 40 sarà la straordinaria Semiramide che in passato ha regalato emozioni uniche. Come non ricordare la luce che illumina il campo di grano creato nel PalaFestival – la lingua batte dove il dente duole, vero Ceriscioli e le sue promesse disattese? – dalla fervida immaginazione di Hugo De Ana. La regia sarà affidata al magico red Graham Wick che proseguirà a Pesaro la collaborazione con il maestro Michele Mariotti, semplicemente sublime nel 2013 (Guillaume Tell). Il sipario s’alzerà l’11 agosto nella Vitrifrigo Arena per calare il 23 agosto in occasione della quarta e ultima rappresentazione di Demetrio e Polibio (allestimento di Davide Livermore, direttore Paolo Arrivabeni). La terza opera in cartellone è L’equivoco stravagante (regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, direttore Carlo Rizzi).

Tanti gli appuntamenti, dalle Soirées Musicales dirette da Michele Spotti con le giovani e belle voci di Maria Laura Iacobellis, Valeria Girardello, Xabier Anduaga e Carles Pachón, a La riconoscenza, cantata con Donato Renzetti a dirigere la Filarmonica Gioachino Rossini, protagonisti Carmela Remigio, Victoria Yarovaya, Ruzil Gatin, Mirco Palazzi e il Coro del Teatri della Fortuna Mezio Agostini.

Non c’è dubbio, però, che sia il Gala del XL Rof uno dei momenti più attesi al botteghino: il 21 agosto la Vitrifrigo Arena ospiterà un vero e proprio Festival di voci rossiniane: Nicola Alaimo, Paolo Bordogna, Lawrence Brownlee, Juan Diego Flórez, Ruzil Gatin, Valeria Girardello, Anna Goryachova, Alessandro Luciano, Angela Meade, Claudia Muschio, Mirco Palazzi, Michele Pertusi, Sergey Romanovsky e Franco Vassallo).

Di assoluto valore anche i Concerti sinfonici (Varduhi Abrahamyan e Jessica Pratt con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini diretta da Carlo Tenan; Anna Goryachova e Simone Alberghini diretti da Alessandro Bonato) e di Belcanto (Angela Meade e Antonino Siragusa) e l’attesissimo Viaggio a Reims con i giovani cantanti dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”. Già, perché – ricorda Palacio – il Rof ha tre compiti principali: onorare tutto il repertorio di Rossini, in particolare quello meno rappresentato, proporre nuovi nomi di artisti mai visti a Pesaro, dare spazio ai giovani talenti dell’Accademia Rossiniana”.

Daniele Vimini, vice sindaco e assessore alla cultura, presidente del Festival, ha ribadito che “le celebrazioni del centocinquantesimo della morte di Rossini hanno visto Enit e Rof lavorare assieme per numerose iniziative: tra esse la Petite messe solennelle andata in scena alla Sorbona di Parigi. Il Rof punta molto all’internazionalizzazione: prosegue la partnership con la Royal Opera House di Muscat (Oman) mentre l’Accademia Rossiniana ha allargato la sua attività di reclutamento a città quali New York, Mosca e Seul. Quale antipasto del Festival di quest’anno dal 12 al 14 luglio andrà in scena al Teatro Rossini di Pesaro l”Italiana in Algeri’ per marionette curata dalla Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli. In novembre, in occasione delle celebrazioni per la morte di Rossini, il Rof proporrà la ‘Petite messe solennelle’ nella versione jazz di Paolo Fresu. Il tutto in attesa dei festeggiamenti del compleanno di Rossini a fine febbraio 2020″.

Infine, il sindaco Ricci ha ricordato che “le celebrazioni sono state l’occasione per promuovere il nostro paese in tutto il mondo. Per essere competitiva, Pesaro deve essere più attrattiva possibile dal punto di vista culturale. È in corso una rivoluzione nel mondo del turismo: è previsto un grande incremento delle presenze dall’Asia che noi vogliamo intercettare creando una rete di città italiane che rappresenti un’alternativa alle rotte turistiche tradizionali. Pertanto abbiamo candidato Pesaro ha ospitare l’incontro annuale del 2021 delle città creative dell’Unesco”.

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