Consiglio comunale, Ricci sulle linee di mandato: «Investimenti, turismo, urbanistica più flessibile e senza consumo di suolo: ecco le leve per incidere sullo sviluppo»

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9 luglio 2019

consiglio comunale matteo ricciiPESARO –   «Non possiamo parlare di lavoro a vuoto: proviamo a dare una mano ragionando sulle leve che effettivamente ha il Comune per incidere, al di là delle dinamiche nazionali e globali», dice Matteo Ricci in consiglio comunale, intervenendo sull’approvazione delle linee programmatiche di mandato. Quindi:  «Nessuno dice che vogliamo diventare una realtà turistica a discapito della manifattura. L’obiettivo non è cambiare il sistema economico, ma ristrutturarlo. Senza manifattura saremmo morti». Ma se il comparto ha perso 10 punti negli anni della crisi economica, «proviamo a recuperare il gap crescendo su turismo e servizi. Settori considerati finora marginali: i dati che abbiamo dimostrano che si può fare». Il sindaco la spiega così: «Non vogliamo diventare Rimini, ma rimanere Pesaro con un sistema più equilibrato». Altro aiuto all’economia locale, «in forma diretta o indiretta», dagli investimenti: «Decuplicati negli ultimi anni. Inclusi quelli sulle scuole: da quanto tempo non si faceva un istituto nuovo in città?». Più in generale, «le cose più piccole si sono già viste, quelle più grandi sono in corso. Nostro compito è fare in modo che i cantieri più complessi possano andare avanti spediti». E rivolgendosi all’opposizione:  «La minoranza, adesso, ci dia una mano con il governo nazionale: vi sembra normale che il ministero non abbia ancora nominato i commissari per l’aggiudicazione della gara per l’interquartieri di Muraglia? Sono in corso le verifiche belliche, archeologiche e si sposterà l’acquedotto. Autostrade ha fatto la gara, nove imprese hanno partecipato: stiamo ancora attendendo da tre mesi. Io tornerò alla carica a Roma nei prossimi giorni». Così come sulla questura:  «Anche Salvini ha detto a Pesaro che non si torna indietro e si farà in due anni. Noi incalzeremo: è un’operazione importante per la sicurezza. In più, anche questi sono lavori pubblici che possono dare un contributo. E a Salvini, magari, si possono chiedere anche più poliziotti e carabinieri: la campagna elettorale è finita, io non sono il ministro dell’Interno. Da parte nostra, come Comune, abbiamo cambiato l’illuminazione ovunque e messo decine di telecamere in città. La polizia locale presidia il Miralfiore. Con prefetto e questore c’è un ottimo rapporto: abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare per eventuali Daspo intorno a stazione e parco». Rispondendo a Giulia Marchionni («mi meraviglia il fatto che circolino adesivi che, parafrasando, il city brand della città, riportano la frase ‘weedPesaro’ e l’hashtag ‘legalize’. Bisogna assolutamente bloccarli», così la consigliera di ‘Prima C’è Pesaro’): «E’ offensivo dire che c’è il Comune dietro a un logo fake. Non si può farlo diventare elemento di strumentalità politica». Insiste: «Siamo tra le 15 città capoluogo che non hanno rivisto al rialzo la tassazione, nonostante la possibilità data dal governo gialloverde nell’ultima legge di bilancio. L’85 per cento dei Comuni l’ha fatto, in almeno una delle cinque aliquote locali». Poi la sfida ambientale: «Se renderemo più flessibile il piano regolatore – sottolinea il sindaco – evitando consumo di suolo come già fatto in questi anni, daremo un’opportunità nuova all’edilizia e di conseguenza all’economia. Vogliamo abbinare, contestualmente, il tema dell’efficientamento energetico nelle abitazioni».  Infine: «L’invecchiamento della popolazione è un problema ma è anche opportunità di sviluppo per alcuni servizi e per la trasformazione di aree della città. E per il calo demografico ci concentreremo sul rafforzamento dei servizi educativi. Specie nei nidi».

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