Il medico di Lampedusa (e neoputato al Parlamento Europeo) Pietro Bartolo a Pesaro. Ricci: «Con i tagli all’integrazione città meno sicure»

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12 luglio 2019

uno (17)PESARO – «Gli arrivi sono diminuiti ormai da due anni. Questo era il momento in cui ci si poteva concentrare meglio sulle politiche vere d’integrazione, perché i numeri ce lo consentivano. Invece è accaduto quello che, come sindaci, temevamo: abbiamo numeri minori ma più problemi d’integrazione sui territori. Se si taglia sull’insegnamento dell’italiano e sul sostegno al volontariato di pubblica utilità – che a Pesaro avevamo introdotto tra i primi centri – nelle città si crea minore integrazione e maggiore insicurezza».  Lo ha detto Matteo Ricci nell’incontro con Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e neodeputato al parlamento Europeo, vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. «Chi resta qui – ha aggiunto Ricci –  ora esce completamente dalla fascia di inclusione e controllo. E rischia di avvicinarsi necessariamente a una zona grigia di illegalità». Un risultato prodotto da una politica, secondo Ricci, «basata sul sensazionalismo, che però sta modificando alcuni aspetti valoriali fondamentali per il Paese. E che rende le città meno integrate e meno sicure. Oltre a creare un clima preoccupante: parole violente, prima o poi, portano a violenza». Ancora: «I principali alleati dei sovranisti italiani sono coloro che ora, in Europa, sono i meno solidali nei confronti dell’Italia. Anzi: sono i più rigoristi sulla politica economica e i più indifferenti sull’immigrazione. Mai il Paese era stato così isolato. C’è una rincorsa a chi fa la faccia più feroce: l’ennesima imbarcazione Ong presa ad ostaggio per propaganda crea un’ulteriore scatto a vantaggio di chi vuole strumentalizzare. Un clima preoccupante, ma prima o poi la ragione prevarrà sulla paura», ha osservato il sindaco. Ha detto il medico di Lampedusa: «Non appartiene alla nostra cultura ciò che sta accadendo, mi impegnerò per promuovere una seria revisione del regolamento di Dublino e per cambiare le regole. Porti chiusi? Non è vero: si fa solo speculazione sulla pelle dei disgraziati. Nel Mediterraneo avvengono cose inaccettabili, è diventato un cimitero».

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