di Redazione
9 agosto 2019
PESARO – La domanda sorge spontanea: automobilisti, motociclisti e ciclisti vanno mai a piedi? Evidentemente no. Solo così si spiega l’assoluta inciviltà di comportamento avvicinandosi alle strisce. Ci permettiamo di ricordare l’articolo del Codice della Strada:
Art. 191. Comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni.
1. Quando il traffico non e’ regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono fermarsi quando i pedoni transitano sugli attraversamenti pedonali. Devono altresì dare la precedenza, rallentando e all’occorrenza fermandosi, ai pedoni che si accingono ad attraversare sui medesimi attraversamenti pedonali. Lo stesso obbligo sussiste per i conducenti che svoltano per inoltrarsi in un’altra strada al cui ingresso si trova un attraversamento pedonale, quando ai pedoni non sia vietato il passaggio. Resta fermo il divieto per i pedoni di cui all’articolo 190, comma 4.
Dunque, non ci sono dubbi (in verità non dovrebbero essercene, ma…): il pedone ha la precedenza. Ma in Italia è una norma calpestata dagli incivili. Come è il caso della signora che, alle 7,40 di oggi, alla guida di una Citroen bianca, provenendo da Via Lombroso, ha svoltato (curva a 90 gradi) verso Via Guerrini (foto). A pochi metri dalla curva sono bene segnalate e visibili le strisce bianche su cui camminava un pedone che ha rischiato d’essere travolto. Il pedone ha urlato, la donna ha chiesto scusa, ma l’altro ha rischiato un… infarto. Tutto ciò per il colpevole comportamento dell’automobilista, assolutamente inadempiente sull’articolo 191.Non è un caso isolato, come purtroppo raccontano le cronache, anche recenti. Basta assistere a cosa accade quotidianamente nelle rotatorie, dove i pedoni sono nel mirino di automobilisti, motociclisti e ciclisti, che sempre più raramente si fermano per fare passare chi ne ha diritto. Uno dei luoghi peggiori è certamente l’attraversamento di Via Mirabelli, davanti all’entrata principale del cimitero centrale, dove non si vedono mai i vigili urbani, salvo in occasione delle celebrazioni in commemorazione dei defunti, quando sul posto arrivano numerose auto di servizio. Eppure la strada ha un limite di velocità di 30 chilometri. Alzi la mano chi rispetta questo limite. Nel caso, anche i ciclisti sono pericolosi perché le persone che attraversano sono soprattutto anziane. Ma chi è in sella alle biciclette sembra non preoccuparsene, impegnato nello slalom tra pedoni.
Lascia una risposta