Mauro Procaccini, dalla Nigeria alla Cina: “Una grande emozione”

di 

2 agosto 2016

Mauro Procaccini

Mauro Procaccini

PESARO – Galeotto fu il fidanzato di Uju Nkiru Ugoka, ala-pivot nigeriana, 23 anni, in forza all’ormai ex Basket Parma. Paul, ex giocatore, già nazionale nigeriano, ha seguito lei nell’avventura in Emilia, dove ha potuto apprendere gli insegnamenti di un maestro di pallacanestro: Mauro Procaccini.

Seguendo gli allenamenti e le partite, Paul, ha apprezzato il grande lavoro tecnico e umano dell’allenatore pesarese e un giorno ha rotto gli indugi: “Coach, lei è l’uomo giusto per la Nazionale femminile del mio paese”. Più o meno questo il senso del colloquio fra i due, con la proposta di mandare un curriculum alla Nigeria Basketball Federation, il cui presidente – fonte Fiba e Wikipedia – è Umar Mallam Tijani.

Un po’ sorpreso, un po’ incuriosito, Mauro ha mandato il suo ricco curriculum e – senza raccontarvi la lunga storia – un giorno si è ritrovato in aereo, diretto a Istanbul in compagnia di Paul.

Sulle rive del Bosforo l’attendevano la Nazionale nigeriana e due partite amichevoli in vista del torneo pre olimpico di Nantes, in Francia. Dove la Nigeria ha perso con la Bielorussia ed era sotto di 2 punti con la Sud Corea quando mancavano pochi secondi alla fine. Un time-out del coach italiano per preparare l’ultimo attacco: priorità un canestro da 2 punti per andare al supplementare, ma proprio mentre scadeva il tempo a sua disposizione Procaccini ha disegnato anche uno schema per l’opzione del tiro da 3 punti. Che è arrivato puntuale, regalando la vittoria della Nigeria, una straordinaria sorpresa. Il telecronista nigeriano si è esaltato, raccontando il time-out. Grande l’entusiasmo delle ragazze, della federazione e del popolo nigeriano.

Ad Abuja, la capitale, come a Lagos e negli altri centri, è divampata la Procaccini-mania, già iniziata nel passaparola di chi aveva seguito gli allenamenti.

Sarò sempre grato alla federazione nigeriana e al suo presidente per avermi voluto, e prima di tutti a Paul, che è stato ottimo giocatore della nazionale, che ha proposto il mio nome. Un’esperienza straordinaria, che ho vissuto con grande felicità calandomi nella realtà del paese. Al contrario di quanto accade nel basket italiano, ho avuto a che fare con persone che programmano, che hanno progetti. E’ un particolare fondamentale che ho apprezzato moltissimo. In Nigeria, mi è sembrato di tornare indietro di trent’anni, ai tempi di Brindisi, una città che viveva per la pallacanestro. Tanti tifosi agli allenamenti, grande entusiasmo per le belle giocate delle ragazze, un’atmosfera contagiosa. In Italia, invece, se si sente volare una mosca, gli allenatori fanno le facce strane. Ho ritrovato un calore che mi sembrava ormai sconosciuto, che in Italia abbiamo perso”.

Mauro Procaccini sulla panchina della Nigeria

Mauro Procaccini sulla panchina della Nigeria

Entusiasmo che non è stato scalfito dalla delusione per l’eliminazione dal turno successivo del torneo, perché la Bielorussia ha perso con le coreane e la Nigeria ha pagato la differenza canestri. Una vera disdetta, ma oggi, anziché prendere posto in un aereo che l’avrebbe portato a Rio de Janeiro, Mauro s’accinge a imbarcarsi nel volo che lo porterà in un altro continente, dall’Africa alla Cina, passando proprio per la Corea.
Il mio mondo è cambiato negli ultimi due mesi. Prima un’esperienza incredibile con la Nigeria. Adesso un’opportunità che è giunta inaspettata. Ero a casa a riposare dopo le fatiche del torneo pre olimpico, quando mi è stata fatta una proposta incredibile. Per uno come me che ha sempre desiderato viaggiare e scoprire altre parti del mondo, l’occasione è davvero unica…”.

In verità, lei il giramondo l’ha fatto fin da quando, da giocatore, ha lasciato la Victoria Libertas Pesaro ed è andato a fare esperienza in giro per l’Italia. Esperienza ribadita sulle panchine maschili e femminili.
Cambiano i continenti. In due mesi passo dall’Africa alla Cina, ma prima andrò in Corea, dove mi attende un periodo d’allenamento con la mia nuova squadra. Sono molto eccitato all’idea di quest’avventura. Sto provando sensazioni che faccio fatica a descrivere e che vivo con grande passione, perché è la base fondamentale per questo lavoro. La fiamma per la pallacanestro è sempre molto viva in me. A maggiore ragione quando capitano queste occasioni inaspettate e portano a fare esperienze che arricchiscono tecnicamente e umanamente”.

Se non ci saranno intoppi burocratici dell’ultimo momento, Mauro Procaccini partirà mercoledì. Andrà in Cina, ad allenare nel massimo campionato femminile. Un campionato d’alto livello.
L’anno scorso ci giocava Maya Moore, forse la migliore al mondo, oggi, nazionale statunitense. Le squadre cinesi possono schierare una sola straniera e ovviamente ingaggiano le più forti. Attorno a queste stelle vogliono fare crescere il movimento cestistico e costruire roster sempre più forti. Particolare non trascurabile: la Cina partecipa alle Olimpiadi…”.

Con quale spirito s’accinge a prendere l’aereo?
Con grande curiosità. Cercherò di capire il più possibile della nuova realtà in cui vivrò i prossimi 7 mesi, sia dal punto di vista umano sia da quello del basket. Parlerò in inglese, ma avrò a disposizione un interprete che mi aiuterà a farmi capire meglio”.

Emozionato?
Molto. Quando hai il fuoco della passione per lo sport che ami da sempre, non puoi non essere emozionato. Nel mio mestiere non può esserci routine, altrimenti ti sembra di timbrare il cartellino”.

Una bellissima esperienza con la Nigeria, grande emozione per l’imminente avventura in Cina. C’è rammarico per non avere avuto mai l’opportunità di allenare a Pesaro, la sua squadra?
Oggi non ci penso più. In passato sì, lo confesso: ho desiderato allenare la Vuelle, ma il mio è rimasto sempre un sogno proibito. E anch’io sono arrivato alla conclusione che non sarò profeta in patria, ma non mi cambia la vita…”. Cambiata anche grazie a Paul, ma soprattutto alle qualità indiscutibili di un allenatore che conferma, anche senza essere profeta in patria, le peculiarità della scuola pesarese. Si dice che qui si è tutti allenatori. Mauro Procaccini lo è davvero. Buon lavoro, gōng zuò shùn lì.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>