Sale e pepe tra le lenzuola. Il sesso non ha età. La rubrica di De.Sidera

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22 marzo 2017

Dott.ssa Arianna Finocchi *

Desiderio e sessualità invecchiano? L’eccitazione femminile e maschile è “età- correlata”? Menopausa e andropausa segnano il declino sessuale?

Oltre l’80% degli uomini e il 60% delle donne di età compresa tra i 40 e gli 80 anni afferma che il sesso è una parte essenziale della propria vita. Questo uno dei risultati del Pfizer Global Study of Sexual Attitudes and Behaviors, la prima indagine condotta a livello mondiale su oltre 26.000 soggetti in 29 paesi tra cui l’Italia, che ha partecipato all’indagine, svolta attraverso interviste telefoniche, con un campione di 1.500 uomini e donne.

Il sesso può tranquillamente essere definito la “pillolina della felicità” e questo è asseribile in relazione a tutte le età e in base ad alcune ricerche scientifiche, sembrerebbe che vi sia una relazione diretta tra la frequenza dei rapporti sessuali in coppia dopo i 65 anni e lo stato di salute psicologico e della coppia stessa, sia essa sposata o meno. Le persone sposate che si definiscono felici all’interno della propria relazione, sono anche quelle che hanno avuto rapporti sessuali più di una volta al mese, mentre solo il 40% di quelli che non hanno avuto incontri intimi nei 12 mesi precedenti si è dichiarato “molto felice”.

Stessa sorte di serenità e benessere per la solidità dell’unione matrimoniale: l’80% di chi fa sesso di frequente dichiara di sentirsi appagato. Risultati questi ottenuti da uno studio che è stato presentato durante l’ultimo congresso della Gerontological Society of America. Dunque, la conclusione che viene da trarre è che, anche parlando di terza età, più si fa sesso e più si è sereni e soddisfatti.

Certo, non è da sottovalutare il fatto che, con l’avanzare dell’età, emergono numerosi fattori biologici e relazionali che possono danneggiare la sessualità e incrinare la relazione; la menopausa nella donna, l’andropausa nell’uomo e l’inevitabile invecchiamento del corpo che, può non piacere più, può arrecare difficoltà nel mostrarsi e nell’accettarsi, diversi, più deboli, meno “belli”. Il climaterio è un periodo di passaggio, comune agli uomini e alle donne e dai limiti assai variabili, tra l’età adulta e la terza età, che prevede una serie di cambiamenti fisiologici spesso difficili da accettare. Il corpo cambia, i muscoli perdono tonicità e dopo un po’ di attività fisica, fa capolino l’affaticamento, ma il desiderio no, quello non tramonta assolutamente. L’erotismo coinvolge ancora mente e corpo. Ogni volta che scatta la passione, la circolazione sanguigna aumenta e si rimette in moto anche il cervello. Indubbiamente ci sono dei vantaggi per la salute, ma fare l’amore e soddisfare la voglia di eros e coccole, sono soprattutto delle attività che aiutano a sentirsi amati e attivi accettando anche i piccoli malesseri.

Tutto questo per dire che terza età non corrisponde al tramonto del desiderio, del fascino e della cura di sé, anzi, può voler dire più tempo libero da dedicarsi, nuove opportunità, più svago, più amici e perché no, più avventure sentimentali e piccanti. In età matura si può vivere una seconda primavera sensoriale, e anche se si hanno meno rapporti sessuali completi, il grado di soddisfazione è decisamente più alto. L’ansia da prestazione sembra essere un lontano e scomodo ricordo; così l’uomo e la donna “over” si accostano a se stessi e all’altro con un ritrovato interesse ed una nuova capacità emozionale. Il concetto di performance sessuale, di prestazione lascia lentamente il posto ad un concetto di “qualità sensoriale, emozionale e dell’intimità”.

settimo-cielo-wolke-9Oltre oceano è stato effettuato uno studio dal nome “Love and sexuality in aging” grazie al quale è stato scoperto che i tre quarti degli uomini e i due terzi delle donne di età compresa tra 80 e 102 anni, hanno una vita sessuale ricca e appagante. Nella pratica forse si, diminuiscono il numero delle penetrazioni, i rapporti completi, ma aumentano le coccole “stuzzicanti”: dalle carezze reciproche dei genitali fino alla masturbazione. Fuori dal circuito riproduttivo infatti, nella terza età si vive una seconda adolescenza, seppure con le dovute differenze fisiche, tanto che in molti casi si riscopre anche l’autoerotismo, a riconferma della propria identità di genere.

Se l’età cambia, cambiano anche i modi di fare l’amore, di vivere esaurientemente la propria sessualità. Il sesso praticato dai più grandi è meglio o è peggio di quello dei più giovani? Nessuna delle due cose: è semplicemente diverso. Il corpo anche se con qualche acciacco in più, può stupirci ancora. Il segreto è darsi tempo, dedicarsi all’intimità con il partner in modo più intenso che in passato e prendersi cura del proprio corpo. Certamente anche fattori emotivi giocano un ruolo importantissimo; si deve accettare una minore frequenza dei rapporti e un minore vigore fisico. Ad esempio, l’erezione non è più legata al solo stimolo visivo, la lubrificazione nella donna può richiedere più tempo, può essere meno florida e anche l’orgasmo può necessitare alcuni aggiustamenti; è l’esperienza e in particolar modo l’accettazione di questi cambiamenti che permette a chi invecchia di godersi ancora il sesso.

La terza età anagrafica infatti non corrisponde più e forse non ha mai corrisposto ad una decadenza sessuale, né per lui né per lei, La sessualità, come abbiamo visto, non invecchia, ma come il vino buono, migliora; il “sale e pepe” sotto le lenzuola non è più sinonimo di stanchezza ed astenia sessuale, ma collega ad una dimensione ludica, armonica e spensierata della sessualità. L’età, se ben vissuta, è in grado di amplificare ogni forma di piacere, regala serenità e piacere, anche correlato alla sessualità.

Anche con i capelli bianchi….riscoprire che la sessualità è un essere, non un fare!

 *Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa

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