Aureliano in Palmira in prima assoluta al Rof

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12 agosto 2014

PESARO – Eseguita in prima assoluta in edizione critica, Aureliano in Palmira è la terza opera in cartellone al XXXV Rossini Opera Festival. La partitura (la cui Sinfonia e altre celebri melodie verranno poi trasfuse nel Barbiere di Siviglia) è stata curata e sarà anche diretta da Will Crutchfield, alla testa dell’Orchestra Sinfonica Rossini e del Coro del Teatro Comunale di Bologna.

Un momento dell’opera in programma stasera

Un momento dell’opera in programma stasera

Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Rossini stasera e in replica il 15, 18 e 22 agosto alle 20, con la regia di Mario Martone, uno dei nomi di punta della scena lirica che per il Rof ha firmato Matilde di Shabran e Torvaldo e Dorliska. Alla prima esperienza con il Rossini serio, sempre con la collaborazione del suo team di fiducia (Sergio Tramonti, scene, e Ursula Patzak, costumi), Martone ne ha tratto uno spettacolo cesellato scena per scena, che rifiuta banali attualizzazioni per dare spazio ad una vicenda che, pur mantenuta nell’ambientazione dell’epoca, dice molto, quasi profeticamente, sul drammatico confronto Oriente-Occidente del XXI secolo.

Solo nel finale, che non sveliamo, Martone si concede un riferimento all’attualità che aggiunge un piano di lettura nuovo: ma questo senza snaturare per nulla ciò che avviene in scena.
L’eredità del castrato Giovanni Battista Velluti (che fu Arsace alla prima del 1813 alla Scala) è, sulla base della tessitura originale, affidata al mezzosoprano Lena Belkina; Jessica Pratt è la regina Zenobia, regina di Palmira, che difende il suo popolo dallo strapotere delle legioni romane guidate dall’imperatore Aureliano (Michael Spyres). Al loro fianco, Raffaella Lupinacci, Dempsey Rivera, Sergio Vitale, Dimitri Pkhaladze e Raffaele Costantini.

 

Terzo appuntamento con gli Incontri

Giovedì 14 agosto alle 11.30 nella Sala della Repubblica del Teatro Rossini si terrà il terzo appuntamento degli Incontri, organizzati in occasione del Festival in collaborazione con la Fondazione Rossini. La conversazione, incentrata su Le sonate a quattro, sarà tenuta da Matteo Giuggioli, curatore dell’edizione critica della partitura che sarà poi eseguita il giorno successivo al Teatro Rossini dal quartetto di Salvatore Accardo.
Gli incontri si chiuderanno domenica 17 agosto con Giovanni Battista Velluti: un virtuoso per Aureliano, conferenza-concerto di Will Crutchfield con la partecipazione di Giulia De Blasis e Aya Wakizono dell’Accademia Rossiniana.

Giovedì su Rai5

 

 

È uno dei principali eventi culturali dell’estate italiana l’Armida di Gioachino Rossini con la regia di Luca Ronconi, in scena a Pesaro al Rossini Opera Festival, che Rai Cultura trasmette su Rai5 giovedì 14 agosto alle 21.15. Protagonisti Carmen Romeu, nel ruolo del titolo, Antonino Siragusa, in quello di Rinaldo, Carlo Lepore nel doppio ruolo di Idraote e Astarotte, Dmitry Korchak nei panni di Gernando e di Carlo, Randall Bills in quelli di Goffredo e Ubaldo e Vassilis Kavayas come Eustazio. Con loro l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna diretti da Carlo Rizzi.

“Torno all’Armida di Rossini dopo 21 anni, e nuovamente al Rossini Opera Festival di Pesaro – dice Luca Ronconi – La vicenda dell’opera è ben conosciuta e si ispira, a dire il vero molto approssimativamente, ad alcuni passi della Gerusalemme liberata. Una delle difficoltà principali della partitura è rappresentata dalle danze del secondo atto, piuttosto lunghe, anch’esse ispirate al poema epico di Torquato Tasso. Ho cercato di inserirle nella narrazione immaginando, con una punta di ironia, due figure della Gerusalemme liberata che assistono ai balli che hanno per interpreti altri personaggi dello stesso poema”.

“Quanto alla protagonista, Armida – prosegue Ronconi – maga cinica e manipolatrice che si trasforma in donna passionale e innamorata, è una figura insolita in Rossini, che predilige l’astrazione al patetismo. L’allestimento non pretende di vestirsi di un fasto spettacolare: il progetto scenico è piuttosto semplice, e lascia spazio alla musica e al virtuosismo dei cantanti. La vicenda viene raccontata con un certo distacco, se vogliamo tipicamente ‘rossiniano': c’è una scelta programmatica di assenza di verismo e di rifiuto di qualunque attualizzazione”.

Con Ronconi hanno collaborato Margherita Palli per le scene, Giovanna Buzzi per i costumi, Michele Abbondanza che firma le coreografie e A. J. Weissbard per le luci.

 

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