Amianto, Ricciatti (Sel): “Il Ministro dell’Ambiente si nasconde dietro un sito”

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8 settembre 2015

Lara Ricciatti

Lara Ricciatti

ROMA – “E’ inaccettabile che di fronte al gravissimo ritardo dell’Italia nella bonifica dall’amianto, il ministero dell’Ambiente si limiti a dire che il suo compito è quello di aggiornare il sito web con la mappa delle aree interessate”. Lo afferma l’on. Lara Ricciatti di Sel, in merito alla risposta del ministro dell’Ambiente all’interrogazione, presentata dalla stessa, per chiedere conto dei ritardi nelle bonifiche. Nell’interrogazione parlamentare la deputata fanese di Sel richiamava la notizia della bonifica di soli 832 siti di amianto a fronte dei 33.610 individuati, e dell’assenza di informazioni da parte di molte Regioni sui siti da bonificare, chiedendo quali misure intendesse intraprendere il ministro per colmare il ‘black out’ informativo sulla reale situazione e se non ritenesse opportuno attivare misure incentivanti come quella proposta da Legambiente, di sostituire i pannelli di amianto con quelli fotovoltaici. Il ministro Galletti nella risposta si è limitato a riferire che “a partire dal mese di giugno 2015 i dati relativi all’amianto sono stati pubblicati sul sito del ministero dell’Ambiente (www.bonifiche.minambiente.it/piano_amianto.html“)”, e che “rimane da colmare una disomogeneità territoriale nei procedimenti di bonifica che è direttamente correlata ad una non omogenea distribuzione nonché ad una carenza di discariche di rifiuti pericolosi sul territorio nazionale”. Nessuna assunzione di responsabilità, così come nessun riscontro rispetto a possibili politiche di incentivazione.

“Mentre il ministero aggiorna i dati, l’amianto continua a colpire – osserva Ricciatti, che ricorda come dal rapporto del registro nazionale mesoteliomi del 2010 registri, solo fino al 2004, 9.166 casi di mesotelioma maligno, dato approssimativo della situazione reale, considerato il periodo di incubazione della patologia che può arrivare sino a 40 anni -. Il governo non può nascondersi dietro alla compilazione di un sito o a semplici constatazioni della realtà attuale – conclude – deve rendere conto dei ritardi e delle misure che intende adottare per colmarli”.

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