Pesaro? No, grazie. Fra giocatori e sponsor, alla Vuelle, è uno stillicidio di ‘due di picche’. Si attende una svolta

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16 luglio 2018

Vuelle-Grissin Bon Reggio Emilia00029PESARO – Siamo sicuri che tra una settimana, le cose in casa Vuelle andranno diversamente, per forza di cose, perché una volta effettuata l’iscrizione alla serie A, dieci giocatori bisogna tesserarli, bravi o non bravi, forti o bidoni, conosciuti o sconosciuti. Ma per fine luglio, la Victoria Libertas non potrà limitarsi ad avere solo Ancellotti, Monaldi e Zanotti come giocatori nel proprio roster. Ma questo dovrebbe accadere nei prossimi giorni, per adesso, i tifosi pesaresi sono arrabbiatissimi, inutile negarlo, delusi da una serie di no, ricevuti da una lista infinita di giocatori, da un immobilismo da parte dei dirigenti biancorossi, che non si può giustificare solamente con la mancanza di soldi e del main sponsor.

E a proposito di main sponsor, sarebbe ora che uscissero finalmente allo scoperto, le famigerate aziende disposte ad abbinare il loro marchio alla pallacanestro pesarese. Una di queste era la Bricofer, contattata da un paio di mesi, ma negli ultimi giorni, è diventata proprietaria dell’Ascoli Calcio e buona parte delle risorse per il marketing finiranno lì. Rimane in piedi la pista milanese, ma anche qui le cose non sono semplicissime e, in alternativa, si sta studiando una formula che porti in dote un paio di sponsor secondari, che serviranno per portare a Pesaro almeno un paio di stranieri di buonissimo livello, quelli da 250mila euro a stagione per intenderci, che non ci potremmo mai permettere, ma che si riuscirebbe a tesserare, proprio grazie all’ingresso di due sponsor ad hoc, dato che quel mezzo milione non finirebbe nelle casse biancorosse, ma direttamente nelle tasche dei giocatori visionati dall’Armani, ma ritenuti ancora acerbi per partecipare all’Eurolega, “parcheggiati” così per un anno in riva al Foglia.

Ma questo è il futuro, speriamo non troppo lontano. Il presente fa registrare una serie di no senza precedenti, incassati in questi giorni dalla dirigenza biancorossa, non ultimo quello di Rotnei Clarke, messo nella lista nera dopo il no ricevuto giusto un mese fa, e che ha finito per firmare per Trapani, in serie A2, dove non sappiamo quanti soldi guadagnerà, ma crediamo comunque una cifra superiore a quella offertigli dalla Vuelle a giugno, altrimenti il suo nuovo procuratore non saprebbe fare il suo lavoro, ma prima c’erano stati i no di Bertone, finito a Varese, quello di Moraschini, finito a Brindisi, quelli di Fontecchio e Cerella, rimasti a Milano e Venezia, quello di Braun, finito in Israele e quello di Frassineti. Presi uno per uno, non sarebbero neanche dei rifiuti terribili, a parte quello di Clarke, perché Bertone è andato a Varese per fare il sesto uomo e non il titolare come avrebbe fatto da queste parti e ritrovarcelo come guardia da quintetto, sarebbe stato rischioso, Moraschini è un bel giocatore, ma l’A1 non la vede da un po’. Cerella sarebbe venuto senza grosse motivazioni, con tutti i rischi del caso, Braun onestamente, pretendeva un po’ troppo dal punto di vista economico e Frassineti è fermo da un anno e mezzo, per problemi fisici in via di risoluzione, ma siamo proprio sicuri, che chi arriverà nei prossimi giorni, sarà meglio di chi ci ha detto di no?

Dalla risposta a questo quesito, dipenderà il futuro della Vuelle, con la curiosità soprattutto, di conoscere chi sarà la guardia italiana, dato che non ne sono rimaste tante libere sul mercato, mentre il capitolo stranieri è tutto da scrivere, cominciando dal playmaker in cima alla lista dei desideri di Costa e Cioppi, giocatore di cui si parla benissimo – vi consigliamo di dare una sbirciatina alle seconde scelte di quest’anno in Nba per capire di chi stiamo parlando – così come si parla bene dell’ala grande, mentre il centro, potrebbe essere quel Deshawn Stephens visionato in queste ore, dovrebbero essere queste tre le firme più imminenti, per poi fare il punto della situazione economica e capire quanti soldi rimarranno ancora da spendere a quel punto, perché alla fine si torna sempre a parlare di soldi, di quelli che non ci sono e di quelli che speriamo possano arrivare a breve, perché allo stato attuale delle cose, la VL è una di quelle cenerentole convocate al castello, ma che nessuno invita a ballare, che se ne sta tutta sola in disparte, ad aspettare l’invito del principe azzurro, ma prima sarebbe il caso che si rifacesse il trucco, per sembrare più bella di quello che appare da lontano, dato che dopo sei anni di sofferenze sportive, le rughe si fanno sempre più profonde e rischi di essere invitata per ultima, ma non dal principe azzurro, ma da uno dei suoi valletti, neanche troppo piacente.

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