Vuelle, è Vincent “Vee” Sanford il primo volto nuovo

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18 luglio 2021

Vee Sanford (foto tratta dalla pagina Fb della Vuelle)

Vee Sanford (foto tratta dalla pagina Fb della Vuelle)

PESARO – Primo vero nuovo arrivo in casa Vuelle, che dopo le riconferme di Delfino, Zanotti, Drell e Tambone, ha messo sotto contratto Vincent Sanford, per tutti “Vee”, guardia 30enne americana, prodotto di Georgetown prima e di Dayton poi, che nel corso dei suoi otto anni di professionismo ha girato il mondo, accasandosi nelle ultime stagioni nel campionato francese, tra Chalon, Limoges e il Pau Orthez, disputando anche le Coppe, e in tutte le squadre dove ha militato si è distinto sempre per una qualità: la capacità di fare canestro.

Che tipo di giocatore è Vincent “Vee” Sanford?

Uno scorer, un realizzatore, uno che fa canestro, chiamatelo come volete, ma Sanford è la classica guarda tiratrice, anzi realizzatrice, perché a differenza di molti colleghi che aspettano gli scarichi sul perimetro, per poi scagliare una tripla piedi per terra, l’originario del Kentucky sa fare canestro da ogni mattonella, sia quelle incollate oltre i 6,75, sia quelle più vicine al ferro, sfruttando doti fisiche e tecniche particolarmente adatte ai campionati europei.

Per ogni guardia proveniente dagli States, ci si chiede perché non ha trovato posto nella Nba, e per Sanford, come per molti altri, la risposta è abbastanza semplice: o sei veramente un top player, in grado di combattere ad armi pari coi migliori giocatori del mondo e prenderti un tiro anche contro difensori ferrei, o sei uno specialista, un tiratore dall’arco con una percentuale superiore al 40%, o sei un difensore capace di fermare campioni del calibro di Curry e Harden. Se non sei nessuno dei tre, non ti rimane che cercare fortuna altrove.

E Sanford non è né un super tiratore, né un super difensore, ma è un buon giocatore per il nostro campionato, dove non avrà problemi ad adattarsi velocemente, ed inserirsi in una Vuelle che gli chiederà 10-12 tiri a partita, non necessariamente da tre punti, perché il suo punto di forza è l’arresto e tiro dai cinque metri, un’arte quasi dimenticata, riportata in auge da Devin Booker negli ultimi anni, con i suoi Phoenix Suns. Magari Sanford non avrà la classe del figlio di Melvin, ma, per l’Italia, la sua capacità di prendersi un tiro ravvicinato dovrebbe essere sufficiente, punti che poi arriveranno anche dagli uno contro uno, e dalla lunetta, con una percentuale discreta (75%), ma sempre migliorabile.

Come per tutte le guardie, ci si chiede se possa fare anche il play: la risposta è “ni”, perché alla fine il pallone nell’altra metà campo lo sa portare, e qualche assist ai compagni lo distribuirà, ma ci sembra anche adatto a ricoprire per qualche minuto lo spot di ala piccola, in un quintetto small, dove i suoi 193 centimetri potrebbero anche bastare, pure in fase difensiva, dove ci sembra un gradino sotto ad uno specialista come Massenat, ma dove, tra “furbizie” e conoscenza del gioco, dovrebbe cavarsela, senza poter essere definito uno specialista puro.

Non sappiamo ancora se Sanford sarà la prima opzione offensiva della Vuelle, ma certamente sarà una delle prime due-tre, non solo perché il suo ruolo lo richiede, ma soprattutto perché ha sempre fatto canestro in ogni squadra dove ha militato, e il gioco di Petrovic ci sembra particolarmente adatto alle sue caratteristiche, e a 30 anni, è nel pieno della maturità, e potrebbe dare una mano a capitan Delfino anche in termine di leadership.

Sanford si inserisce a pieno titolo nella Vuelle “divertente” che Petrovic sta cercando di costruire, anzi ha già quasi costruito, perché le firme di Pacheco e Demetrio sono attese nelle prossime ore, e a quel punto, rimarrebbero da firmare i due centri, e il cambio del play.

Per quest’ultimo, l’ipotesi Andrea Cinciarini continua a essere affascinante, ma spalmare uno stipendio di un anno in tre, non è economicamente redditizio per un giocatore, e a prevalere dovrebbe essere in quel caso la voglia di tornare protagonista nella sua città d’origine. Altrimenti si dovrà scegliere tra Lorenzo d’Ercole e Luca Vitali, o bussare forte alla porta dell’Armani, per convincerla a prestarci Davide Moretti.

Per il centro titolare non è esclusa una nuova pista brasiliana, mentre, sfumato Wojciechowski, il mercato italiano non offre moltissimo, e si dovrà rischiare di far salire in serie A un lungo che non ci ha mai messo piede, e il primo nome della lista rimane quello del 31enne Jacopo Borra.

CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO 2021-22

TITOLARI PANCHINA

PLAYMAKER xxxxxxxx xxxxxxxxx

GUARDIA SANFORD TAMBONE

ALA PICCOLA DRELL DELFINO

ALA GRANDE xxxxxxxxx ZANOTTI

CENTRO xxxxxxx xxxxxxxx

COACH AZA PETROVIC

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