Mille Miglia, una storia infinita (parte 1). Aspettando la tappa pesarese del Tribute Ferrari e Challenge Mercedes

PESARO – In attesa della tappa di Pesaro del prossimo 19 maggio, quando in Piazza del Popolo faranno sosta il “ Ferrari Tribute” e  il “ Challange Mercedes” , manifestazioni inserite nella Mille Miglia, PU24 vuole ripercorrere con voi la fantastica ed irripetibile storia della “corsa più bella del mondo” come la definì Enzo Ferrari.

Mille Miglia è sinonimo di storia, cultura, progresso tecnologico, costume e vita del nostro paese. Diventata anche per chi non l’ha vissuta una leggenda, una fiaba, resa ancora più intrigante dal racconto dei nostri padri e dei nostri nonni, magari con qualche esagerazione o imprecisione, ma anche questo fa parte del tramandare le leggende se no non sarebbero tali.

Prima di iniziare il nostro viaggio a puntate nella “FRECCIA ROSSA” come è anche chiamata la MM, definizione ricavata dal suo marchio, pensiamo di interpretare l’opinione sia degli appassionati come dei cittadini pesaresi nel ringraziare l’amministrazione comunale per questa lodevole iniziativa che dà ulteriore lustro alla nostra città e conferma la volontà di lanciare Pesaro anche come “Città dei Motori”. Il “Ferrari Tribute” e il “Challange Mercedes” non sono la rievocazione della Mille Miglia che farà tappa a Rimini, come detto è comunque una parte della MM, che porterà oltre cento “gioielli” nella nostra Piazza. Una gara riservata alle vetture dei due prestigiosi marchi, prodotte dopo la fine della MM, cioè dal 1958 ai giorni nostri e vi possiamo assicurare, avendo assistito alle precedenti edizioni, che si potranno ammirare delle vetture fantastiche e uniche.

Dopo queste considerazioni partiamo con la storia e la leggenda della MM, che inizia a Brescia nell’inverno del 1926, quando due giovani nobili poco più che ventenni, Aymo Maggi e Franco Mazzotti, amanti di questo nuovo mezzo -l’automobile- che ha rivoluzionato l’inizio del XX secolo. Inoltre i due erano delusi dal fatto che Brescia, culla delle corse, nella quale si svolsero le più importanti gare del primo novecento, “perse” a favore del neonato Autodromo di Monza, il Gran Premio d’Italia disputato fino all’ora nella città della “leonessa”. Maggi e Mazzotti coinvolgono nella loro idea Renzo Castagneto, organizzatore di spettacoli ed eventi e segretario del nascente Regio Automobil Club, ed il giornalista della Gazzetta dello Sport Giovanni Canestrini, che diventerà fine cantore della corsa.

La MM nasce come corsa unica, una sfida impossibile su un percorso a forma di otto da Brescia a Roma e ritorno, su strade aperte senza soste tutta d’un fiato. Il percorso lungo circa 1.600 chilometri venne tradotto in Mille Miglia, per volere di Mazzotti rientrato da poco dagli Stati Uniti, sfidando anche le regole del Regime Fascista. I “Quattro Moschettieri” come vennero definiti, alle 8 del 26 marzo 1927 videro realizzato il loro sogno, quando Maggi accompagnato da uno dei fratelli Maserati – Bindo – a bordo di una Isotta Fraschini con il numero 1 presero il via sotto la direzione di Renzo Castagneto (direttore di tutte le ventiquattro edizioni), da Viale Venezia di fronte ai giardini del Rebuffone. Una settantina gli equipaggi al via della prima ed al momento unica (come idea), edizione della “Coppa Mille Miglia”, infatti solo dopo l’enorme successo i quattro decisero di dare seguito alla loro creatura. La prima edizione fu vinta dalla OM di Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi che coprirono il percorso in 21 ore 4 minuti alla media di 77 km/h.

La leggenda è partita, saranno ventiquattro le edizioni della Mille Miglia dal 1927 al ’57, 13 prima del conflitto mondiale e 11 dopo il 1947. Il percorso venne modificato tredici volte, così come il senso di marcia da “orario” a qualche volta “antiorario” ,variazioni anche nei chilometri di gara, nel 1953 ridotto a 1530 km e il massimo di 1.830 del ’48. Il primo stop avvenne nel 1939 quando il governo Mussolini vietò le gare su strada a causa del terribile incidente avvenuto durante l’edizione del ’38, quando dopo Bologna una Lancia piombò fra il pubblico uccidendo dieci spettatori, di cui alcuni bambini, ma i “Quattro Moschettieri” non si persero d’animo e mentre tutta l’Europa era ormai in guerra, nel 1940 organizzarono il “Gran Premio Brescia- Mille Miglia” sul triangolo Brescia-Cremona-Mantova, da ripetersi nove volte per raggiungere le fatidiche 1.000 miglia. Vinse la splendida B.M.W. 328 del barone Von Hanstein in coppia con Baumer, interrompendo l’egemonia Alfa Romeo, seconda con Nino Farina- Paride Mambelli a bordo della leggendaria 6C Super Sport. La prima puntata del viaggio di PU24 nella leggenda della Mille Miglia termina qui, torneremo a…breve.

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